Si prospetta, quindi, un eventuale pericolo per la falda perciò prima si attiverà la bonifica e meglio sarà per la salute dei cittadini.
Adesso si attendono i risultati delle analisi, poi il problema sarà la bonifica e soprattutto chi la pagherà.
«Siamo fiduciosi che le indagini della magistratura individuino il responsabile dell’interramento dei rifiuti – dicono in Comune – al più presto la Provincia emetterà l’ordinanza che individui a chi chiedere il piano di caratterizzazione e la bonifica».
Il Comune intanto chiederà all’Arpa una campagna di monitoraggio dei pozzi privati. «Non sappiamo a quando risale l’interramento – è stato detto in Commssione – Su quell’area di 330 mila metri quadrati dal 12 febbraio 1998 al settembre 2009 si sono succedute una serie di operazioni: una prima autorizzazione all’attività di cava per il 50% dell’area, una proroga e poi l’ampliamento a tutta l’area; nel 2009 si sono svolte le operazioni di recupero».
2 marzo 2015