Il nuovo incontro organizzato da Circolo del Cinema di Tortona nel quadro della bella mostra “i Tortonesi e la Grande Guerra” sponsorizzata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, è in programma a Palazzo Guidobono sabato 28 alle ore 17, ed ha come tema il rapporto tra il primo conflitto mondiale e il teatro, e sarà incentrato sul testo di Karl Kraus Gli ultimi giorni dell’umanità (1922), pubblicato in Italia per la prima volta dalle edizioni Adelphi nel 1980.E messo in scena per l’unica volta al mondo dieci anni dopo da Luca Ronconi all’appena dismesso Reparto Presse dello stabilimento Fiat torinese del Lingotto, con un allestimento che fece epoca, e delquale, per fortuna, una successiva edizione sintetica televisiva ha potuto conservare un’almeno parziale memoria.
Quando il calendario delle manifestazioni fu definito, nei mesi scorsi, nessuno avrebbe probabilmente potuto immaginare che da lì a poco si sarebbe purtroppo dovuta registrare l’improvvisa scomparsadel Maestro, intervenuta lo scorso 21 febbraio. Il luttuoso evento nel frattempo intervenuto rende particolarmente significativa la circostanza, allineando il momento tortonese alle molte iniziative incorso nei teatri italiani (a cominciare da quelli che da lui furono diretti, gli stabili di Milano e Roma, Torino e Genova) per ricordare l’immenso apporto artistico di uno tra i più grandi registi teatrali diogni tempo e paese.
Nuccio Lodato e Nicola Santagostino dialogheranno in proposito e offriranno immagini commentate di quell’autentico, irripetibile evento di un quarto di secolo fa; Loretta Ortolani leggerà alcunepagine del monumentale lavoro del viennese Kraus (1874-1936). Che lo stesso autore considerava irrappresentabile: il testo si compone di un prologo, cinque atti e un epilogo, per complessive 238scene, necessitanti di ben 650 pagine: la sua rappresentazione sequenziale, in forma tradizionale, comporterebbe una ventina di ore ininterrotte di spettacolo. Ronconi lo condensò genialmente, comegià aveva fatto vent’anni prima con l’Orlando furioso dell’Ariosto ridottogli da Edoardo Sanguineti, in una serie di scene diversamente dislocate e simultanee, nel districarsi tra le quali lo spettatore eracostretto a scegliersi e a comporsi un proprio percorso audiovisivo personalizzato e irripetibile.
27 marzo 2015