Egregio Direttore,
nel rallegrarmi per la nascita dell’osservatorio ambientale, debbo purtroppo prendere atto che, nonostante siamo oramai nel 2015, l’”affaire ambiente” continua ad essere considerato “cosa da uomini”!
Eh sì, perché a dispetto di tutti i proclami fatti in campagna elettorale da taluni schieramenti, e delle specifiche disposizioni di legge volte a garantire la rappresentanza di genere negli Enti ed Organi, nell’Osservatorio Ambientale di fresca istituzione non vedo comparire alcun esponente a rappresentanza del sesso femminile.
A meno di insospettabili trasformismi notturni, ma su questo non intendo soffermarmi ad indagare, sarebbero faccende private e non rilevanti all’attenzione pubblica e soprattutto, alla funzionalità dello stesso Osservatorio.
Spiace che nessuna donna si stata ritenuta “degna” di poter dare un contributo all’Osservatorio.
Ovviamente non parlo della sottoscritta, in quanto ho altre occupazioni al momento, ma possibile che tra tutte le donne che si interessano di ambiente, anche tra le attiviste NO TAV, ad esempio, nessuna sia ritenuta all’altezza di questo compito?
Fa davvero specie che, secondo un organismo che è espressione della nuova Amministrazione Comunale, nessuna donna sia stata considerata “papabile” per un ruolo nel quale, ritengo, si possa invece dare molto, in termini di apporto.
Annamaria Agosti
15 febbraio 2015