Nell’ultima conferenza dei servizi inerente alle modifiche del piano presso la Regione Piemonte, avevamo appreso che Cociv aveva rinunciato alla cava di Castello Armellino (pare perché su terreno esondabile). Alla luce di quanto pubblicato sul sito dell’Arpa probabilmente il Comune era già a conoscenza delle “vere” motivazioni dell’esclusione della cava: perché non ha ritenuto opportuno spiegarle ai suoi cittadini?
Ora è evidente che in quell’area sono stati smaltiti rifiuti tossici e ciò è quello che accade in molte zone del tortonese:
(vedi qui la situazione al link della Casa della Legalità di Genova):
Casa della Legalità di Genova che, con un pezzo pubblicato il 14 febbraio scorso, svela molto bene la geografia dei traffici dei rifiuti tossici a Tortona e dintorni) e ci fa capire come tutta la nostra zona rischi di esser preda degli appetiti dei clan della ‘ndrangheta.
Noi lo andiamo dicendo da tempo, più volte abbiamo posto l’attenzione sul triangolo Viscarda-Armellino-Aliprandina, e poco importa che le altre due non siano incluse nella versione attuale (perlomeno, nell’ultima) del piano cave del Terzo Valico.
Della Montemerla, dei Gaglianò e di Ruberto (lo stesso signore citato più volte nell’articolo della Casa della Legalità e da noi menzionato ai tempi dell’inchiesta “Le mani della ‘ndrangheta sul Terzo Valico” (vedi link http://www.notavterzovalico.info/2014/01/22/le-mani-della-ndrangheta-sul-terzo-valico/ ) abbiamo già parlato più volte.
Come si può pensare di lasciare il nostro territorio in simili mani? Chi ci garantisce che vi siano controlli continui ed efficaci?
Dobbiamo respirare amianto e le esalazioni dei rifiuti tossici per arricchire i clan? Cosa c’è nelle falde e nell’acqua che beviamo e che viene usata per irrigare i campi su cui si coltiva, in TUTTO il tortonese?
Crediamo che sia ora di un intervento a 360° , da parte del Comune di Tortona (e non solo su Castello Armellino). Chiediamo che vengano svolti sondaggi e controlli sul suolo di tutte le cave del tortonese e vengano resi immediatamente pubblici i risultati. Siamo convinti che Tortona sia a rischio di diventare una nuova Terra dei Fuochi .
Ricordiamo che la nostra è una delle zone più inquinate d’Europa e ad alto tasso di mortalità per tumori. Non pensiamo sia un caso.
È ora di dire basta alle mafie e di tutelare la salute dei cittadini: il comune di Tortona batta un colpo ora, ( noi lo andiamo dicendo da tempo), meglio tardi che mai.
Ricordiamo che in Comune giacciono sempre le più di 1800 firme di cittadini tortonesi che chiedevano proprio questo. Non vi è mai stata nessuna discussione pubblica in merito, né consigli comunali aperti o altro. Parlarne con la città è così pericoloso?
Ne va della salute nostra, della nostra terra e dei nostri figli: questo è il motivo per cui la lotta no TAV è nata e per cui continuerà.
Le grandi Opere come il Terzo Valico, oltre ad essere inutili e dannose, sono un’occasione d’oro per le infiltrazioni mafiose. E sappiamo che QUI CI SONO.
Nel frattempo, noi ci siamo portati avanti e abbiamo documentato con le nostre foto quanto si sia scavato (e, quindi, depositato) a Castello Armellino NEI MESI SCORSI, nonchè ad Aliprandina e a Viscarda. Un traffico di camion incredibile, e i nomi delle ditte sono sotto gli occhi di tutti.
Al link http://www.notavterzovalico.info/wp-content/uploads/2014/05/Ecco-a-chi-porta-lavoro-il-Terzo-Valico.pdf è disponibile l’elenco delle ditte in odore di mafia o corruzione che lavorano al Terzo Valico. Ditte che non operano solo nel tortonese ma i cui camion girano anche per Tortona.
Al link della casa della legalità (citato sopra) è invece disponibile l’elenco di chi gravitava (già da tempo) o gravita attorno alle cave del tortonese, ditte che vi lavoravano e clan ‘ndranghetisti di controllo.
Si può continuare a far finta di nulla?
Comitato No Tav Terzo Valico Tortona
25 febbraio 2015