Gli artisti conoscono bene il valore del loro lavoro. Ogni spazio espositivo per le opere figurative è ben meditato nelle pieghe dei più sottili dettagli. Nulla è lasciato al caso!
Manuela era così, nei ricordi di chi scrive.
Lo sguardo dà subito l’impressione in ordine alla sequenza di dipinti esposti, ricercata nel più microscopico particolare; un’accortezza in più, in aiuto a valorizzare l’intero lavoro.
Manuela aveva la forza artistica rilevata nell’accostamento cromatico, nelle sue attente sfumature, a contorno delle forme sapientemente elaborate, effetto di una fantasia innata, supportata da rigorosi insegnamenti accademici.
Il tratto nelle sue opere, era deciso, continuo, senza brusche interruzioni, quale sostrato dello sviluppo naturale sinuoso nelle forme, sensazione d’un’impronta artistica suggestiva, tipica di Manuela.
Dotata d’idee innovative, amalgamate con il cromatismo steso su materiali semplici, quelli in uso ogni giorno osservati, però, con il miraggio dell’artista, successivamente elaborati con accuratezza, voluti per soddisfare innanzitutto il suo sostrato interiore: poi quello dell’osservatore.
Era questa la sua singolare filosofia, studiata passo dopo passo, prima di fermare il colore definitivo da fissare sulla tela poi sottoporre agli occhi del visitatori. I suoi visitatori.
Franco Montaldo
2 febbraio 2015