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In vista di Expo 2015 Tortona potrebbe aprire per 6 mesi dei “Temporary Store”


Tra tre mesi Expo 2015 aprirà i battenti ed una domanda su tutte ancora rimane aperta: come poterne intercettare i benefici per portare ossigeno al mercato, rimettendo in moto l’economia di Tortona e del Tortonese? Tra le molteplici risposte possibili, perché non tentare la via di modellare la collaudata formula del “temporary store” sulla realtà tortonese? Mi rifaccio ai famosi “negozi a tempo” che aprono e chiudono per un determinato periodo, attorno ad un evento o per crearlo, essi stessi, con la propria attività.

Cogliere l’occasione di EXPO per rilanciare il territorio non solo è possibile, ma fattibile, attraverso questa soluzione ampiamente utilizzata all’estero e che si sta affermando anche in Italia.

Non solo vendite, ma anche vetrine sulle realtà artigianali, arte e cultura: il temporary store, per sua stessa natura, è anche un’ottima forma di comunicazione perché tratta di un evento-notizia e, come tale, se ben impostato, idoneo a generare l’interesse della stampa, degli opinion leader, dei blogger e la diffusione sui social network.

Il “format” del negozio a tempo determinato può essere adottato (ed adattato) sia per arginare gli effetti della crisi economica che per incentivare i flussi di turisti e clienti in città, ospitando a tempo attività artigianali che vogliono esporre e vendere la loro merce o servizi, e dare un messaggio positivo in un momento nel quale, invece, troppi negozi chiudono i battenti.

In che modo?

 

Il percorso di EXPO



 Rilanciare il centro rendendolo attraente ed accogliente, incentivando la creazione di temporary stores nei negozi sfitti almeno per tutto il periodo di EXPO. Oltre a rivitalizzare il centro della città, questo permetterebbe di esporre il meglio del nostro agroalimentare nelle vetrine dei negozi in un percorso ininterrotto che da Corso Don Orione si snoda lungo Via Emilia sud fino a Via Emilia Nord, attraverso tutto l’asse urbano ed intercettando le attrattive culturali e storiche presenti sul territorio,   a realizzare un percorso articolato tra vetrine di eccellenze e storia appartenente al territorio tortonese.

Il centro storico diventerebbe “porta” e “vetrina” per il territorio provinciale, da cui si irradiano percorsi e itinerari che coinvolgono l’intero Tortonese: un’opportunità anche per le imprese dei Comuni più lontani di avere una “vetrina” nel principale punto di accesso dei visitatori intercettati da EXPO 2015.

Un percorso che, ovviamente, sarà pubblicizzato allo stand con cui Tortona sarà presente alla rassegna internazionale di Expo Milano 2015 con DVD e brochure. Un percorso che non sarà fatto solo di negozi temporanei ma di coordinamento tra aspetto commerciale e comunicazione per diventare un vero e proprio evento sociale.

Qualità ed economicità rappresentano il binomio che sta alla base del successo di un temporary store: aggiungiamo a questi due elementi la particolarità di ricreare una atmosfera di piccole botteghe, che possano soddisfare la curiosità del turista e, nel contempo, rivitalizzare il centro storico sotto il profilo dell’offerta commerciale, creando un “quartiere” ospitale e coinvolgente ed otterremo una formula ad alta potenzialità di successo.

Oltre a presentare le eccellenze, immaginiamo anche   negozi vintage, saloni di parrucchiera stile anni ’60 o la ricostruzione di una antica bottega di fotografo, come anche street food o t-shirt dipinte a mano; fare ripartire un distretto dello shopping nel cuore del centro storico darebbe spazio anche a modi nuovi di approcciare l’acquisto, come il negozio di abbigliamento che accoglie le clienti in un salottino nel quale fare conversazione tra un tè e un pasticcino, un po’ come nello stile dei “vecchi atelier”.

 

Ma anche temporary bookworm e museum

 Un’estate da animare in Via Emilia con appuntamenti culturali, ma anche letture culturali abbinate ad itinerari e degustazioni nelle “piccole botteghe caratteristiche”, così come, magari, tra i vari “negozietti” creare anche un atelier del burattino (in attesa del più famoso museo), i percorsi nelle chiese o tra i resti romanici con i ciceroni del Liceo nella formula già collaudata con il FAI, anche una riapertura straordinaria delle ex carceri, così come una rievocazione storica in centro (quella del 2012 aveva ottenuto un immenso successo), le escursioni al Parco del Castello in notturna, possono essere tanti gli spunti per ideare occasioni attrattive culturali da abbinare a pacchetti di offerta turistica, convenzioni con ristoranti e hotel, pianificando una eventuale riorganizzazione dei giorni e orari di apertura di siti di interesse culturale, servizi, commercio. E chi più ne ha più ne metta. Se EXPO è una occasione unica, perché non spenderla al meglio? Le suggestive salette della pinacoteca del Divisionismo, nelle aperture in notturna con letture tematiche, hanno tracciato un percorso nuovo nel settore della cultura, a dimostrazione di come si possa stimolare una nuova attenzione attorno all’arte con un minimo di creatività ed innovazione.

Ad esempio, all’estero riscuotono grande successo le librerie con abbinato bar e ristorante, o stile bistrot, dove poter leggere e degustare specialità locali. Ogni piccola bottega potrebbe creare la propria specialità nel campo dell’accoglienza, così come ogni vetrina di ristoratori, ad esempio, potrebbe offrire un servizio particolare e curioso, in aggiunta alle proprie specialità.

 

Stimolare la curiosità sul territorio

 Ad accogliere i turisti, un Info Point al quale attingere informazioni sui negozi e sui prodotti che offrono, ma anche per preziosi suggerimenti sugli itinerari più suggestivi del centro storico ed i punti di accoglienza turistica, in stretta collaborazione con le agenzie di viaggio. Trasformare una ricorrenza agricola in evento, la festa della mietitura piuttosto che la vendemmia o la vinificazione artigianale, tutto ciò che fa parte delle tradizioni e del patrimonio artigianale del territorio, può essere trasformato in evento spettacolo da rivendere ai turisti.

Questo sarebbe ancor meglio realizzabile attraverso la definizione di un programma provinciale degli eventi e delle opportunità da offrire ai visitatori che arriveranno sul territorio creando un progetto complessivo per potenziare l’accoglienza turistica, attraverso la definizione di pacchetti di offerte e itinerari e punti informativi dislocati nelle valli. Le possibilità sono molteplici e tutte realizzabili senza grandi investimenti.

 

 

Il ruolo del Comune

 L’offerta dei locali ad uso temporaneo, anziché lasciarli desolatamente sfitti, potrebbe essere incentivata con una adeguata politica sostenuta dal Comune tramite azioni mirate dello sportello attività produttive, a mediare tra proprietari e commercianti, ma anche ad illustrare i vantaggi di offrire a tempo determinato i “muri” con il pacchetto dell’affitto temporaneo. Come anche attivare delle indagini conoscitive sul territorio per valutare dagli operatori economici stessi le strategie di mercato che vorrebbero adottare per richiamare una grande affluenza di visitatori.

 

 

Dal punto di vista burocratico

 Il temporary store è un particolare esercizio di vicinato, ancora non è stato contemplato questo tipo di esercizio commerciale, in attesa di una legge che regoli l’esercizio di questa attività, come da indicazioni fornite dalle Camere di Commercio italiane, il temporary shop è considerato come un normale esercizio di vicinato con durata dell’attività temporanea.

In ogni caso il Comune, attraverso lo Sportello Unico Attività Produttive (SUAP) dovrebeb agire come primario coordinatore di un evento di tale portata.

Annamaria Agosti

 

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