Direttore, nel salutarLa, Le chiedo cortesemente di omettere il mio nome.
Premesso che commentare quanto da Lei scritto sul declino di Tortona puo’ purtroppo solo farmi apparire ripetitivo, vorrei solo porre l’accento sulla storia di questi ultimi decenni del comune di Tortona avendo come riferimento particolare le vicende che interessano il nostro ospedale e cosa significhi il suo ridimensionamento attuale e la futura chiusura, come ospedale in senso stretto, domani.
Il sottostante prospetto riepiloga i cicli amministrativi dal 1975 ad oggi per avere ben chiaro chi abbia guidato la citta’ e quindi chi abbia contribuito a portarci all”attuale situazione. Trent’anni fa Tortona era detta la citta’ delle sirene, delle fabbriche che chiamavano al lavoro operai ed impiegati al mattino, mentre oggi sono rimaste le sirene dei mezzi di soccorso diretti all’ospedale, fino a quando non lo sappiamo, e dei mezzi delle forze dell’ordine.Ho letto i ripetuti incoraggiamenti degli esponenti della precedente giunta, in particolare dell’ex sindaco Berutti, all’attuale sindaco Bardone per il percorso avviato in difesa del nostro ospedale. Vorrei ricordare a noi tutti che lo stesso percorso poteva essere avviato dal sindaco precedente, e dalla sua giunta, senza fermarsi all’indignazione, alla partecipazione a marce, dibattiti ed altre iniziative che in concreto non hanno portato a nulla proprio perche’ ai fatti concreti occorre rispondere, se si hanno le idee chiare ed il coraggio di lottare, con atti altrettanto concreti. Le chiacchiere non servono a nulla ma la politica vive soprattutto di chiacchiere; spesso e volentieri.
E ad oggi l’unico atto concreto e’ il ricorso al Tar; il resto e’ solo rappresentazione emotiva, sotto varie forme, che non puo’ cambiare lo stato delle cose.
In piu’ direi che mi appare evidente come i politici, precedenti amministratori di Tortona, alcuni rappresentanti regionali e parecchi medici tentino di aggrapparsi in qualche modo al carro di colui, Bardone, che domani potrebbe essere anche in qualche modo vincitore nella battaglia in difesa dell’ospedale.
I tortonesi non dovrebbero dimenticare che se oggi siamo alla disfatta o quasi lo dobbiamo senz’altro, senza e senza ma, a coloro che non hanno nemmeno tentato di difendere l’ospedale perche’, parliamoci chiaro, mettersi contro gli stessi compagni di partito non e’ cosa per tutti e men che meno per i politici. Vorrei ricordare inoltre che lo spostamento a Novi dei primi reparti e’ avvenuto nel maggio 2013; atto finale di un percorso che e’ iniziato anni addietro nel silenzio totale, in quanto ad atti amministrativi concreti, ma con le sole inutili espressioni di indignazione che paragonerei ad una barzelletta: me ne hanno date di botte ma io gli ho detto di tutto. Domanda; possiamo immaginare Berutti, con l’obiettivo di insediarsi in regione nel 2013, in rotta di collisione con Cavallera (assessore regionale dello stesso partito per giunta alla sanita’ nell’ultimo periodo della giunta Cota al posto del dimissionario Monferino)? La risposta nei fatti che ci hanno portato ad oggi. Possiamo pensare a Bardone che si metta in rotta di collisione, detto dal presidente regionale attuale, con Chiamparino? La risposta e’ nei fatti che concretamente sono stati avviati in questi giorni e testimonia come siano sempre gli uomini a fare la differenza. Il risultato non lo possiamo prevedere ma possiamo affermare che almeno c’e’ un Sindaco che lotta con un merito in piu’: lo fa senza garanzia di successo.
Cordiali saluti.
Lettera Firmata
4 febbraio 2015