A Tortona, infatti, gran parte dei reparti erano già tutti a norma, primo fra tutti il Punto Nascite che l’Asl di Alessandria ha voluto trasferire a Novi Ligure e la Regione ha fissato come uno dei punti fermi nella riforma sanitaria.
Noi non intendiamo cavalcare certe illazioni che lasciano il tempo che trovano, però ci rifacciamo alle numerose dichiarazioni di molti sindaci del Tortonese, fra cui anche quello di Tortona, Gianluca Bardone, attuale dipendente dell’ Asl, che da profondo conoscitore della materia, ha più volte annunciato un possibile ricorso, oltre che al Tar, anche alla Corte dei Conti, proprio perché la scelta di Novi Ligure, avrebbe “vanificato” tutti gli investimenti di soldi pubblici che recentemente sono stati effettuati presso l’ospedale di Tortona, al tempo stesso costringendo la sanità pubblica a spendere altri soldi per migliorare l’ospedale di Novi Ligure.
Inoltre, proprio mentre arrivava la notizia della chiusura del dea di Tortona ecco che sono iniziati i lavori per l’ampliamento della Rianimazione proprio all’ospedale di Tortona per circa 300 mila euro.
A che scopo visto che la Rianimazione non ci sarà più?
Soldi pubblici, forse buttati nel cesso ed ecco che nata alcuen settimane fa, la dura presa di posizione alcuni sindaci ed operatori sanitari, con minaccia di esposti in Procura e alla Corte dei Conti.
Naturalmente solo a parole, perché, al momento, non è seguita alcuna azione.
Che fine hanno questi intendimenti?
Si sta programmando un ricorso alla Corte dei Conti o un esposto alla Procura della Repubblica oppure si è deciso di soprassedere?
E per quale motivo?
I cittadini non hanno più saputo nulla. Né dalla Giunta Comunale di Tortona, né dai sindaci del Tortonese, né dai consiglieri comunali o regionali e neppure da tutte quelle personalità che in più occasioni si sono schierate in difesa dell’ospedale di Tortona.
Vogliamo far sapere qualcosa ai cittadini oppure questi sono “buoni” soltanto quando c’è da raccogliere firme o scendere in piazza per una fiaccolata?
18 febbraio 2015