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Tortona e Susa ricorrono al Tar, Acqui nicchia, gli altri credono alle promesse di Saitta

chiamparino e saitta QEgregio Direttore,

I tempi tecnici per il ricorso al TAR sono oramai agli sgoccioli; lunedì 26 gennaio infatti scadrà il termine per il deposito degli atti. Ora più che mai è fondamentale che i Sindaci del Tortonese mantengano la linea ferma e coerente finora intrapresa, confortati dal fatto che non siamo i soli ad opporci con l’arma della carta bollata a questo dimensionamento così penalizzante, defraudante e soprattutto avvilente, per il nostro Ospedale!

Se a Vercelli, Asti ed Ivrea si sono accontentati delle promesse, ed Acqui ci vuole ancora riflettere, i Sindaci della Valsusa, ai quali ieri sera è stato propinato lo stesso “copione” andato in scena ad Alessandria lunedì pomeriggio, hanno confermato l’intenzione di procedere lungo la via del ricorso amministrativo.

Con la convocazione, si sperava che Saitta aprisse ad una possibile revisione di alcune scelte contenute nella famigerata delibera sul riordino del piano sanitario, che prevede, tra le altre, anche il declassamento dell’ospedale di Susa, oltre a quello di Tortona. E come è andata a finire, ai nostri “fratelli nella avversa sorte”?

 

A casa con le pive nel sacco ma con il ricorso pronto



Probabilmente ci hanno sperato, i Sindaci di Susa, Avigliana, Borgone, Caselette, Oulx, Sant’Ambrogio e Villarfocchiardo, come del resto ci avevamo sperato, un pochino, anche noi di Tortona. Di fatto, tante parole, le stesse già dette per Tortona, e gli “eventuali” correttivi sono rimandati a venerdì, quando si riunirà la Giunta Regionale.

La delegazione dei valsusini, capeggiati da Sandro Plano, dopo l’incontro avuto in Regione con l’assessore, si arrocca ed “attende di vedere le modifiche che Saitta farà alla delibera, come ha annunciato in riunione”.

Plano, sindaco No TAV di Susa, appartiene anche lui alla schiera dei sindaci PD “ribelli”, quelli che “non ci stanno” quelli che hanno, sì, in tasca, la tessera di un partito, ma con i fatti vogliono difendere e tutelare il proprio territorio. Anche a costo di andare controcorrente, rispetto al proprio stesso partito.

“Abbiamo divergenze riguardo il declassamento dell’ospedale” – ha dichiarato il capogruppo valsusino – noi abbiamo chiesto che non diventi di area disagiata, ma l’assessore regionale la vede diversamente e dice che si tratta solo di una formalità, mentre nella sostanza non saranno ridotti i servizi”.

I sindaci faranno comunque il ricorso al Tar contro la Regione: “Noi vogliamo che Susa rimanga ospedale di base e ci batteremo per questo” ha aggiunto Plano.

 Saitta, dal canto suo, pare accusare qualche cedimento dovuto forse alla stanchezza, cadendo almeno apparentemente in alcune contraddizioni. Le parole che vengono da Roma saranno anche rassicuranti, intrise di piena fiducia e totale appoggio, ma, ad oggi, l’unica certezza che l’assessore ha portato a casa dopo i suoi incontri con il territorio, è quella di ben due ricorsi amministrativi.

Annamaria Agosti

21 gennaio 2015

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