Distante, qualche passo, dall’obelisco di piazzetta della Lega, esiste uno scrigno atto a ricordare i primi anni del secolo appena cancellato.
La vetrina, con i contorni di buona fattura; le ampie vetrate, dall’impronta d’altri tempi; un raccolto preingresso, contornato da vetri arrotondati; racchiudono calzature di un certo prestigio, proposte al miglior pubblico alessandrino.
Il magnifico pavimento è circondato da scaffali, tipici dell’epoca liberty, sistemati in una giusta posizione, pare quasi siano a protezione dei graziosi divanetti, oculatamente inseriti, per la prova delle scarpe.
L’attività commerciale è costì dal 1923 tuttavia, scavando nel passato, si risale a parecchio tempo prima, nell’epoca in cui, il calzolaio Pietro Marchina, s’ingegna operoso, a lavorare per i suoi concittadini.
Il primo punto di vendita, ubicato in uno scorcio, non ben precisato, dell’allora Cuntrà Larga, la via dei Martiri d’oggi, è un luogo dove si propone, su misura un prodotto di prim’ordine, approntato con l’impiego delle migliori materie prime.
Lo spazio è qui un po’ridotto, magari lontano dal laboratorio di via XXIV Maggio: elementi validamente sufficienti a suggerire il cambio d’indirizzo, della prestigiosa attività artigianale, in via San Lorenzo, all’ombra del campanile, inserito nella barocca Chiesa, omonima alla strada.
Gli eventi, nel frattempo, si sono evoluti, chiamano in pieno centro il nostro calzolaio, proprio in quel luogo, dove tuttora il marchio coronato Marchina primeggia.
I responsabili dell’esercizio hanno ricercato quanto di meglio l’artigianato, in quest’epoca d’inizio 1900, di assemblare un locale degno delle notevoli proposte commerciali di elevata qualità, approntate su misura.
La moda propone il liberty, quale stile d’avanguardia, per cui l’arredatore, di certo non nuovo nel campo, ha approntato davvero un punto di vendita definibile, senza dubbio, un gioiello di tutti i tempi.
La cernita del materiale, la scelta delle più disparate parti d’arredo, tappeti compresi; una spiccata predisposizione per il commercio, confortata, a ragione, da tanti e tanti anni di presenza nelle attività di scambio alessandrino, hanno proposto un esercizio di tutto rispetto, non solo dal punto di vista commerciale, ma anche da quello altamente artigianale, quasi a livello d’arte.
Franco Montaldo