Tra venerdì e sabato l’avvocato Paolo Scaparone presenterà il ricorso al Tar contro il Piano Sanitario Regionale. Questa è la risposta dei 39 sindaci del Tortonese alle proposte quasi ridicole presentate dall’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta, per scongiurare il ricorso.
Se non fosse una cosa drammaticamente seria ci sarebbe davvero da ridere sulla proposta della Regione fatta pervenire giovedì mattina al sindaco di Tortona Gianluca bardone che lo stesso primo cittadino ha letto giovedì sera, alla Sala Romita, durante un incontro con i sindaci del Tortonese per illustrare appunto quella che ad Alessandria e Torino hanno definito un’apertura, ma che in realtà non sembra affatto.
Saitta, dopo aver sentito il presidente dei sindaci dell’Asl Rita Rossa, alla quale ha consegnato la missiva, propone, ma non per Tortona bensì per tutto il territorio dell’Asl quindi non è dato di sapere dove verranno realizzate queste modifiche, la realizzazione di un nuovo reparto di Fisiatria (quello che era stato promesso a Tortona e non è mai arrivato?) e il mantenimento di alcuni posti letto di cardiologia negli ospedali ex sede di Dea (Tortona e Acqui).
Queste le tanto sventagliate modifiche dell’assessore regionale di cui i sindaci di Tortonese hanno preso atto senza scomporsi più di tanto e proseguendo nella ferma decisione del ricorso.
I sindaci del Tortonese sono rimasti gli ultimi, insieme a Susa, a mantenere questa scelta, mentre hanno cambiato idea tutti quelli che invece, avevano utilizzato l’idea del ricorso più come spauracchio che come vera azione.
Bardone, Nobile, tagliani e gli altri primi cittadini hanno confermato la linea scelta finora e cioè quella (eventualmente) di ritirare il ricorso al Tar solo se la regione verrà incontro alle esigenze dei Tortonesi, ma non a parole e neppure con “atti aziendali” demandati all’Asl ma con un’apposita delibera regionale dove sarà scritto, nero su bianco come sarà strutturato l’ospedale di Tortona col nuovo Piano regionale.
“Dai vari incontri che abbiamo avuto con l’assessore Saitta e con il Direttore regionale Sanitario Fulvio Moirano – ha detto il sindaco di Tortona Gianluca Bardone – abbiamo capito che sono irremovibili su due questioni: la scelta di Novi Ligure come sede di dea e del Punto nascite, quindi possiamo scordarci di poterli avere indietro, però possiamo puntare su atre soluzioni.”
In pratica, se il problema della Regione sono i troppi primari, non c’è problema: i tortonesi non ne fanno una questione di primariato. Ciò che conta è mantenere i reparti come “succursali” cioè che dipendono dall’ospedale di Novi Ligure ma in realtà funzionano a Tortona.
Parliamo di cardiologia, rianimazione, neurologia, otorino ed altri.
D’altro canto che differenza fa se un reparto medico anziché avere tutti i letti (e i sanitari) concentrati su un unico edificio ne ha altri dislocati in altre sedi come Tortona?
Questa è la soluzione auspicata dai sindaci; le uniche proposte accettabili in grado di consentire ai sindaci di ritirare il ricorso.
“Però – è stato detto durante la riunione di giovedì – devono essere scritte in delibera dalla regione e approvate da Roma, perché delle deleghe all’Asl, visti i trascorsi, non ci fidiamo più.”
23 gennaio 2015