Direttore, nel salutarLa le chiedo di omettere il mio nome.
A proposito del nostro ospedale, leggo oggi che ci saranno incontri, Saitta/Sindaci, nell’imminenza della scadenza dei termini per presentare il ricorso al tar.
Nelle occasioni precedenti in cui Le ho scritto riguardo all’ospedale ho sottolineato come per chi tira le fila a Roma l’unico obiettivo sia quello di evitare il ricorso al tar di Tortona mentre per Tortona e’ vitale l’esatto contrario.
L’obiettivo assegnato a Saitta e Chiamparino e’ solo questo; a meno che non si creda che le decisioni saranno prese a Torino.
E’ del tutto evidente che per Saitta e Chiamparino farsi portare in un tribunale, anche se amministrativo, sia un fallimento personale al quale riterrei legato il loro stesso avvenire politico ragione per la quale si impegneranno al massimo per evitare questo epilogo.
L’ultima speranza e’ che il nostro Sindaco si mostri sempre risoluto, ieri come oggi e sopratutto nell’imminenza della scadenza dei termine per la presentazione del ricorso, a far valere le ragioni di Tortona, legittime fino a prova contraria, in tutte le sedi.
L’alternativa e’ far decadere i termini ed accontentarsi di qualche piccola concessione; la sostanza e’ solo questa, perche’ le concessioni sono pronte da tempo, mentre il resto sono solo chiacchiere.
Troppe chiacchiere e iniziative distolgono la necessaria attenzione nei confronti del problema: l’unica cosa che Roma vuole evitare e’ il ricorso, per le ragioni di cui sopra, mentre per le fiaccolate e la raccolta firme, utili ma mai determinanti in questi casi, le piccole concessioni servono a dividere ma consentono di esercitare il potere in ogni caso. Quanto poi al tentativo di coinvolgere il nuovo Vescovo in questa vicenda direi che obbedisce solo al detto: non sappiamo proprio piu’ a che Santo votarsi.
Trovo poco serio, mi scusi il termine, che si tenti una cosa di questo genere; poco serio ed inopportuno.
Cordiali saluti.
Lettera Firmata
20 gennaio 2015