Il sindacato degli infermieri Nursing Up chiede compatto lo sblocco immediato delle assunzioni e dichiara lo stato di mobilitazione di tutti gli infermieri piemontesi finché non si vedranno fatti concreti. Questa è anche la risposta chiara e immediata, che sgomberi il campo da assurde illazioni, al vergognoso attacco subito dall’assessorato che avrebbe definito “strana” la determinazione dei sindacati nel chiedere lo sblocco delle assunzioni.
“L’attuale blocco delle assunzioni continua a penalizzare in modo pesantissimo noi infermieri, uomini e donne che negli ospedali danno l’anima tra turni e straordinari – ha dichiarato Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up -. Noi chiediamo l’immediato atto deliberativo della Regione che faccia ripartire le assunzioni che sono del tutto ferme per un blocco che ormai ci trasciniamo da ben 4 anni. Se ciò non accadrà negli ospedali sarà molto difficile, se non impossibile, continuare a garantire la qualità della prestazione offerta ai pazienti”. “Dobbiamo ricordare tutti che un infermiere stanco, stressato, vittima di burn out, per le situazioni ad alto rischio che affronta, è un infermiere che più facilmente può sbagliare. Con tutte le conseguenze che ciò può comportare”.
“All’assessore Saitta, poi, vorremo ricordare che il Nursing Up si sta battendo da anni contro questo assurdo blocco – ha aggiunto Delli Carri – che sta polverizzando la qualità dell’assistenza negli ospedali. Abbiamo fatto già in passato mesi di mobilitazione e addirittura nel 2013 siamo arrivati a fare lo sciopero della fame per 9 giorni davanti alle Molinette come forma estrema di protesta pacifica. Il tutto per combattere una delibera sul blocco alla quale, come sappiamo, ci possono essere delle deroghe che l’assessore pare non voler utilizzare. La nostra è una battaglia a difesa dei nostri ospedali, nei quali oltre alle assunzioni sono vitali posti letto in più per affrontare le emergenze, e a difesa dei diritti dei cittadini che devono avere la possibilità di curarsi con la massima qualità delle prestazioni offerte”.
“Altro fatto assurdo e inaccettabile è che questo blocco sembra penalizzare solo gli infermieri, visto che le prestazioni aggiuntive per i medici ci sono, eccome – aggiunge Delli Carri -. Quegli stessi infermieri che alle 7 del mattino sono già pronti in ospedale per operare e attendono l’arrivo dei medici. Gli stessi infermieri che potrebbero lavorare in sala operatoria anche al pomeriggio, e che sono giorno e notte nei reparti.
La Regione ci deve spiegare una volta per tutte se vuole fare una riforma medicocentrica, che ci penalizza e penalizza i malati, o se vuole davvero mettere al centro delle decisioni i pazienti. Perché se l’intenzione è di mettere al centro di ogni azione i pazienti l’ultima cosa da fare è colpire solo gli infermieri, ossia coloro che davvero accompagnano il malato nel percorso di cura”.
“Qualcuno poi sosterrebbe che non manchino così tanti infermieri come si vuole far credere – prosegue Delli Carri -. Una vera assurdità, basta farsi un giro in qualsiasi ospedale per rendersi conto della situazione di estrema emergenza che stiamo vivendo sia per la carenza di personale che per la mancanza di posti letto. Se non ci sarà lo sblocco delle assunzioni già da domani quello che ci aspetta sarà un anno difficilissimo per la sanità. Perché gli infermieri oggi sono oltre il limite di sopportazione per i carichi a cui sono sottoposti e sono di gran lunga troppo pochi rispetto alle reali necessità. Allora o si parte subito con l’accorpamento dei reparti, o si deve dare ai pazienti la possibilità di essere curati dal giusto numero di infermieri nelle strutture che sono attive e che invece hanno il personale all’osso. Se un infermiere si ammala e non potrà essere sostituito perché le assunzioni sono state bloccate, un fatto per nulla raro visto che la nostra professione rimane una di quelle a più alto rischio, che cosa accadrà? Chiederemo ai cittadini di non ammalarsi o di non venire in ospedale? Trasformeremo gli ospedali in enormi cattedrali piene di apparecchiature che nessuno farà funzionare perché non c’è abbastanza personale?”.
“Lo sblocco delle assunzioni deve avvenire subito senza se e senza ma – conclude Delli Carri –, sino a che ciò non avverrà gli infermieri saranno in stato di mobilitazione permanente. E appena le assunzioni saranno sbloccate l’assessore dovrà convocare entro 48 ore tutte le rappresentanze sindacali, per un confronto vero e per fare insieme la programmazione. L’ultimo incontro fatto in assessorato, infatti, non aveva nulla del confronto sindacale, che va fatto con tutte le sigle contemporaneamente attorno a un tavolo, e non convocando le singole rappresentanze a colloqui chiusi a 20 minuti l’uno dall’altro.
Fino a che questa situazione non cambierà noi continueremo a protestare”.
Il responsabile regionale Nursing Up Piemonte Claudio Delli Carri
21 gennaio 2015