L’ex sindaco di Tortona e attuale consigliere regionale Massimo Berutti elogia i sindaci del Tortonese che hanno fatto ricorso al Tar che rischiano di essere l’unico baluardo contro la prossima chiusura di tanti reparti degli ospedali della nostra zona.
“Alla luce della Commissione regionale sulla Sanità avvenuta oggi – dice Berutti – è certificato che il sistema sanitario Alessandrino è disintegrato dalla Riforma del centrosinistra. Il declassamento di Acqui, Tortona e Novi costituiscono delle ferite insanabili. Non siamo di fronte però al declassamento di singoli presidi, ma al declassamento più in generale di tutta la sanità piemontese. Le piccole aperture spot fatte dall’assessore sono prive di qualsiasi criterio oggettivo e di qualsiasi sostanza; informate esclusivamente a ragioni di carattere politico volte a dare qualche contentino agli amministratori locali che così avranno la giustificazione di facciata per poter rientrare nei ranghi da bravi soldatini quali sono. Mentre va sottolineato il coraggio e la determinazione di molti sindaci di Tortona e del Tortonese e di alcuni di Acqui e dell’Acquese che hanno deciso di fare ricorso al Tar contro le scellerate decisioni di Chiamparino-Saitta e Moirano”.
Continua Berutti: “Alla Giunta è mancata la volontà, dimostrata dalla giunta di centrodestra uscente, di condurre una battaglia nazionale laddove si sarebbero dovute difendere le peculiarità del territorio, ma soprattutto difendere quelle aree marginali delle province che non possono avere gli stessi servizi garantiti dagli ospedali dei capoluoghi. Nei prossimi mesi assisteremo a chiusure di ospedali e reparti, alla cancellazione di centinaia di posti letto, all’esplosione delle liste d’attesa tutto in una chiave Torino-centrica. E tutto questo sulle spalle degli alessandrini i quali non vedranno neppure reali benefici sul bilancio regionale”.
“Ma d’altra parte già in fase di costruzione della Giunta regionale – conclude Berutti – l’Alessandrino non era stato preso in considerazione: oggi il nostro territorio non può contare nessuno dei suoi all’interno del governo regionale. Una situazione che si fa ancora più acuta se si guarda alla debolezza dei due consiglieri alessandrini di maggioranza, di cui uno presidente della Commissione Sanità, che non hanno saputo mettere un argine alla deriva della riforma Saitta”.
23 gennaio 2015