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Nuova “tassa su altitudine” discrimina i terreni: costi insostenibili e storture inaccettabili

Paradivino

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“Siamo preoccupati per le ripercussioni che avrà anche sul nostro territorio il provvedimento preso dal Ministero dell’Economia che rivede la tassazione Imu sui terreni agricoli. Far pagare l’Imu sui terreni in base all’altitudine in cui si trova il palazzo comunale introduce una inspiegabile disparità di trattamento tra campi confinanti appartenenti addirittura allo stesso proprietario”.

Così il direttore di Coldiretti Alessandria Simone Moroni in riferimento al decreto interministeriale sull’Imu agricola ed in relazione alla scadenza ravvicinata al 16 dicembre che viola il principio della collaborazione sancito dallo Statuto del Contribuente.

“Si tratta di una grande penalizzazione per i territori montani e rurali che vede ancora una volta danneggiate le aree che più di altre avrebbero bisogno di attenzione  e sostegno. – aggiunge il presidente della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino – L’Imu così come applicata dal decreto attuativo spingerà molte aziende a chiudere i battenti, provocando un ulteriore spopolamento nei territori di collina e montagna, dove gli imprenditori agricoli sono le sentinelle del territorio e costituiscono un presidio per cercare di prevenire il dissesto idrogeologico”.

L’incoerenza del criterio di calcolo genera tensioni sul territorio e rischia di attenuare l’importanza della positiva scelta di differenziare l’imposta a favore degli agricoltori professionali, coltivatori diretti e imprenditori agricoli iscritti nella relativa gestione previdenziale, che continuano a godere, in zone montane o di collina, della esenzione Imu.

“Stiamo parlando di un aggravio di costi insostenibili e di storture inaccettabili. Infatti, l’applicazione del sistema altimetrico prevede che a pagare siano le aziende il cui palazzo comunale si trova sotto i 280 metri, anche se i terreni sono ad altezze superiori, a prescindere dal fatto che siano Iap. – concludono Paravidino e Moroni – Una manovra che rischia di penalizzare pesantemente l’unico settore produttivo che in questo periodo di recessione sta registrando, non senza fatica, un segno più  anche dal punto di vista occupazionale”.

Coldiretti Alessandria


5 dicembre 2014

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