nel salutarLa La prego di omettere il mio nome.
Nulla di nuovo all’orizzonte; come previsto la strada e’ obbligata. Per questa ragione non ho partecipato al dibattito; chi amministrava prima “non sapeva di farlo”, tutti della scuola dell’onorevole con casa al Colosseo a sua insaputa, e chi amministra ora ha il cerino che gli brucia le dita e la popolazione in rivolta. Paradossalmente pero’, questi ultimi almeno hanno come unica strada obbligata la lotta, con il ricorso al tar, o il dover alzare bandiera bianca ed arrendersi.
Io ritengo che il Sindaco Bardone, mi ripeto ma e’ essenziale, lottera’ senza garanzia di successo finale ma dimostrera’ cosa dovrebbero fare i politici; fatti e non chiacchiere.
Le prese di posizione del sindaco Berutti, di ex assessori, medici e di quanti altri tentano almeno di salire sul predellino del attuale carro, appaiano in tutta la loro fragilita’ per una ragione molto semplice: quando erano loro a dover lottare non sono nemmeno scesi in campo e si sono arresi negli spogliatoi. O mi sbaglio?Addossare solo le colpe ad altri e’ la difesa dei pavidi. Che poi i politici di Novi siano stati piu’ abili e fortunati, ed abbiano ottenuto per Novi una valorizzazione del territorio evidente, e’ sotto gli occhi di tutti noi e certo e’ un merito e non una colpa; del resto hanno combattuto per anni contro “il signor nessuno” di Tortona.
Ora la situazione e’ drammatica per il nostro territorio ma proprio per questo e’ necessario rimanere uniti e compatti in una lotta che sara’ senza esclusione di colpi; lotta che potrebbe far emergere ragioni non strettamente “numeriche” ma piu’ “politiche”.
Io ritengo che tutti siano consapevoli che i ridimensionamenti saranno necessari, i risparmi in termini di costi obbligati e una attenta disamina degli organici della sanita’ e non solo, che in questi ultimi decenni sono cresciuti esponenzialmente e non sempre in base a strategie ed obiettivi corretti, al fine di ricondurli numericamente a logiche piu’ gestionali e meno clientelari sono una strada obbligata e non una scelta.
Diceva La Malfa Senior, in una tribuna politica quando ero un ragazzino che frequentava le medie, se si poteva considerare corretto un sistema politico ed economico che accettava il seguente rapporto: la Francia ha, allora, il doppio dei nostri chilometri rotabili e la meta’ degli addetti in rapporto all’Italia. Non e’ cambiato nulla se non che siamo arrivati alla bancarotta o quasi.
In quanto al passaggio amministrativo in ambito Lombardia perche’ no? Se per il nostro territorio fosse complessivamente ripositivo perche’ no?
Cordiali saluti.
Lettera Firmata
13 dicembre 2014