Cinquanta tortonesi chiedono al Comune di Tortona di porre un freno al proliferare della sale gioco, perché i loro congiunti soffrono di ludopatia e si stanno rovinando. Si tratta di pensionati e padri di famiglia che si giocano lo stipendio o la pensiona alle slot macchine frequentano le numerose sale giochi che si trovano sparse in città e in periferia.
Il problema è stato discusso durante l’ultima seduta della Commissione urbanistica e portato alla luce dai consiglieri del Movimento 5 stelle che hanno ricevuto numerose email al riguardo, per quella che appare sempre di più una piaga della nostra società accentuata oltremodo dalla crisi che sta falcidiando posti di lavoro e riducendo sempre di più il potere di acquisto delle pensioni.
La scelta di portare il problema all’attenzione della Commissione urbanistica nasce dalla richiesta di molti tortonesi di limitare gli orari delle stesse sale gioco o l’ubicazione.
per quanto riguarda gli orari, il Comune di Tortona ha già provveduto a disciplinarli con un’apposita ordinanza che stabilisce che le sale gioco e sale scommesse siano aperte al massimo dalle 8 alle 24 se situate nel centro urbano e dalle 8 alle tre se in zona non residenziale.
Per quanto riguarda invece la distanza minima dai luoghi considerati “sensibili” (scuole, chiese, ed altro) purtroppo il Comune di Tortona non può fare nulla.
La legge, a livello nazionale prevede che si possano indicare delle distanze minime da rispettare, ma purtroppo la regione Piemonte (a differenza dalla Lombardia ad esempio) non ha ancora provveduto ad approvare una norma che stabilisca quali siano le strutture sensibili e la distanza minima in cui possano essere aperte le sale gioco e ilo Comune in maniera autonoma non può approvare nessun regolamento o nessuna norma in proposito, perché se lo facesse, potrebbe essere passibile di ricorso al Tar e sarebbe soccombente.
20 dicembre 2014