Le tragedie civili e le dilanianti angosce esistenziali che i conflitti del secolo scorso e di quello presente hanno causato turbando le coscienze umane non possono essere banalmente relegate alla memoria storica: il tempo e la facile retorica rischiano di sfumarne il significato e di svilirne la gravità. In quest’ottica, e non solo perchè nel 2015 ricorre il centenario della Prima Guerra Mondiale, il Ministero della Difesa, in accordo con il MIUR, ha promosso una serie di iniziative di educazione storica e civile rivolte ai ragazzi e mediate dai rappresentanti delle Forze dell’Ordine che, in tempo di pace, sono tra i principali responsabili di quel delicato equilibrio etico fra applicazione della legge, protezione dalla violenza e tutela della libertà.
Nell’Aula Magna del plesso “Carbone” dell’I.I.S. “Marconi”, il Luogotenente Mario Giardino, Vice Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Tortona, supportato dall’Appuntato Luigi Tanzola, ha presentato agli studenti delle classi 5^AR Amministrazione, Finanza e Marketing e 5^AC Servizi Commerciali uno dei capolavori del regista Mario Monicelli: “La Grande Guerra”, del 1959, interpretato da due grandi interpreti del cinema italiano: Alberto Sordi e Vittorio Gassman e vincitore del Leone d’Oro al Festival di Venezia Benchè in bianco e nero e priva di quegli effetti speciali che, oramai, garantiscono in modo esclusivo il successo di molti film contemporanei, la pellicola del grande regista italiano non ha perso di efficacia.
“ Le immagini della guerra si intrecciano con quelle degli individui che la vivono e ne vengono inghiottiti e la “semplicità” dei dialoghi, spesso grotteschi o comici, contrasta con il senso di inevitabile disperazione” dice Martina Albanese; “questo film denuncia le crudeltà della guerra, vista con gli occhi del popolo, e le pessime condizioni di vita dei militari, ma anche i forti legami di amicizia che superano le origini e le differenze culturali.”
“ I commenti dei Carabinieri intervenuti – aggiunge Vincenzo Rachiele – sottolineano ancora di più il dramma di chi la guerra l’ha veramente vissuta, sovente in una prospettiva tutt’altro che eroica, diviso magari fra le paure e le fragilità umane ed un senso del dovere che è anche un senso dell’esistere”.
Non solo la visione di un film di innegabile valore artistico, quindi, non solo l’occasione di una lezione di storia “sul programma d’esame”: più semplicemente una bellissima lezione di umanità.
29 dicembre 2014