I bambini gridavano a squarciagola: “Giu le mani dall’ospedale” e con loro tantissimi adulti, lunedì mattina hanno sfilato lungo le vie di Tortona per quella che è stata una grande manifestazione pacifica di protesta organizzata dal Comitato “Uniti per Tortona” che in questo modo ha voluto riunire tutti i tortonesi, dai bambini agli anziani per ribadire che la gente è compatta e intende difendere fino a quando ci sarà fiato l’ospedale di Tortona.
Erano Oltre 1.200 i tortonesi tra bambini delle scuole elementari, giovani delle superiori, genitori ed anziani che hanno sfilato per le vie della città.
Un migliaio sono partiti da piazza Duomo, altri 200 si sono aggiunti strada facendo, in via Emilia, piazza Roma, fino a piazza Cavallotti, davanti all’ingresso dell’ospedale di Tortona in quella che è stata una grande manifestazione pacifica di protesta contro il ridimensionamento dell’ospedale di Tortona voluto dalla regione Piemonte e previsto nel Piano sanitario regionale.
Bambini e studenti provenienti dalla scuole della città si sono dati appuntamento in piazza Duomo con diversi striscioni ed hanno proseguito fino a piazza Cavallotti, sede dell’ospedale “Santi Antonio e Margherita” di Tortona.Qui i capi del Comitato Elena Piccinini e Antonio Lace hanno prima chiamato alcuni bambini a dire poche parole: particolarmente toccante la testimonianza di un bimbo emofiliaco che ha chiaramente detto che la sua sopravvivenza dipende dalla vicinanza dell’ospedale mettendo in evidenza i pericoli di trasferire la pediatria a Novi Ligure.
Poi è stata la volta del sindaco Gianluca Bardone che ha ribadito come senza alcuna giustificazione la Regione abbia tolto il Punto Nascite da Tortona e da questo atto è partito il ridimensionamento dell’ospedale cittadino.
“Hanno fatto i conti sommando le nascite di Tortona e Novi Ligure – ha detto Bardone – ma i mille parti sulla carta sono diventato soltanto 680 a Novi ligure, perché le donne tortonesi sono andate a partorire a Voghera con aggravio di costi per la Santità Piemontese. Noi avanziamo la proposta di riportarlo a Tortona almeno per un anno: i locali ci sono è sufficiente riportare qui i macchinari, molti dei quali pagati dalla nostra Fondazione. Ripristiniamo il Punto Nascite a Tortona togliendo quello di Novi lasciamolo un anno e poi andiamo a contare se nasceranno più bambini qui o a Novi Ligure.”
Vibrante l’intervento del sindaco di Pontecurone Ernesto Nobile: “Un territorio come il nostro – ha detto – non può permettersi di rimanere senza ospedale. Il cerotto che portiamo sulla giacca è il simbolo di una ferita che Tortona ha subito che non vuole e non può accettare. Non vogliamo sapere di chi è la colpa, chiediamo solo di essere trattati come tutti gli altri piemontesi perché non siamo cittadini di serie B.”
Poi è seguito l’intervento dei medici: Valerio Freggiaro che ha invitato i primari a farsi vedere, ad esporsi e prendere posizione a favore dell’ospedale e quello di Paolo Tava, primario di Chirurgia: “L’ospedale è di tutti – ha detto Tava – siamo alla pari con altri ospedali e in più diamo anche un’assistenza personalizzata.”
Il Comitato ha ribadito che al momento sono state raccolte 13 mila firme e che verranno inviate oltre che al presidente della regione Sergio Chiamparino e all’assessore alla Sanità Antonio Saitta anche a Roma e saranno allegate al ricorso al Tar..
La raccolta firme proseguirà fino al lunedì prossimo 22 dicembre quando il Consiglio comunale approverà un ordine del giorno in cui darà mandato a al sindaco Gianluca Bardone di effettuare ricorso al Tar contro il Piano sanitario.
La manifestazione si è conclusa con tutti i bambini che mano nella mano hanno abbracciato idealmente l’ospedale circondandolo con una lunga catena umana.
15 dicembre 2014