Spett. direttore,
intervengo per esporre la contrarietà del comitato “L’altra Europa” di Acqui Terme al declassamento dell’ospedale di Acqui Terme e soprattutto del suo pronto soccorso.
Saputo di questo fatto mi sono attivato per parlare con esponenti politici cercando di capire cosa succede e mi hanno spiegato che il nostro ospedale soffre la concorrenza dei privati sul territorio in quanto molti si rivolgono per i servizi a Villa Igea che è convenzionata con la regione, ha un bacino di utenza limitato in quanto l’ovadese e il nicese fanno parte della diocesi acquese (150 mila persone) ma hanno una viabilità che li connette meglio con Novi Ligure, Alessandria ed Asti e che l’unica cosa che possono riconoscere è che il territorio acquese è esteso anche se poco abitato. Io concordo con tutte queste controargomentazioni ma credo che l’ultima sia decisiva: il territorio è esteso e andare in ambulanza da Spigno ad Alessandria (o Novi come dicono a livello regionale) può essere mortale. Per questo il Pronto Soccorso deve essere mantenuto- Altri servizi potranno essere dati altrove, servizi dove non c’è urgenza… ma anche qui bisogna stare attenti l’età media della popolazione sta aumentando di anno in anno e quindi diventa scomodo per le persone viaggiare, ergo, o si potenziano i fondi ad associazioni come Auser o Anteas che trasportano gratuitamente queste persone o molti avranno paura o saranno impossibilitati di recarsi in altre città.
Un ultima riflessione. Il PCI negli anni ’70, pur restando all’opposizione, è riuscito ha imporre due grandi conquiste: 1) lo “Statuto dei Lavoratori”, che non votò perché comunque non abbastanza di sinistra, che ora Renzi ci sta togliendo, 2) la riforma del Sistema Sanitario Nazionale, che doveva essere il primo passo per un Welfare State alla Beveridge o sul modello dei paesi socialisti, che i Presidenti delle Regioni stanno svuotando a poco a poco, colpiti da vincoli di bilancio sempre più stringenti, alle prese con la diminuzione di risorse che arrivano dallo stato centrale e dell’impossibilità di aumentare ancora le tasse regionali.
In una situazione del genere si deve tagliare, si ma cosa e dove?
Si devono tagliare, ad esempio, le collaborazioni o gli stipendi ai dirigenti e si devono mantenere i servizi per i cittadini.
Emanuele Cherchi
23 novembre 2014