Le voci a cui si riferisce il sindaco di Tortona e che circolano a Torino riguardano il nuovo Piano sanitario approntato dalla Regione Piemonte per ridurre il “buco” nella sanità piemontese che ammonta a circa due miliardi di euro indicano infatti proprio questo, cioè un Dea per ogni 160 mila abitanti e nella zona tra Ovada, Tortona e Novi Ligure, quest’ultimo sarebbe baricentrico per cui è facile prevedere la soppressione del Dea tortonese con il conseguente inizio della fine dell’ospedale, com’è accaduto a quello di Valenza che ha seguito lo stesso iter.
Per difendere l’ospedale Bardone ha chiamato a raccolta tutti i cittadini con lo scopo di mettere in atto una serie di iniziative in grado di bloccare questo disegno e di mantenere in vita l’ospedale.
“Ci sono ospedali vicino a noi che avrebbero dovuto chiudere – ha detto Bardone – ma che invece grazie alla mobilitazione della gente sono rimasti aperti. Un esempio è quello di Nizza Monferrato: 3.500 firme della popolazione hanno fatto cambiare idea alla Regione. Un altro esempio è quello di Ovada: i 20 posti della Fisiatria avrebbero dovuto essere trasferiti a Tortona, è stata sufficiente la strenua opposizione di un frate che ha saputo mobilitare la gente che adesso non solo i posti sono rimasti lì, ma, secondo l’Asl i tortonesi dovrebbero addirittura recarsi ad Ovada per usufruire dei servizi di fisioterapia.Ecco perché è importate agore e farlo subito”.
La serata convocata da Bardone è stata organizzata proprio per stabilire il da farsi alla fine ben 6 sono le iniziative che verranno realizzate a breve alle quali non si esclude un ricorso alla Giustizia ordinaria, un opposizione al Tar sulle delibere della regione.
LA BATTAGLIA POLITICA
IL COMITATO NATI A TORTONA
La seconda iniziativa auspica dal sindaco è quella della costituzione di un comitato di cittadini che affianchi il lavoro della politica: “potrebbe chiamarsi Nati a Tortona – ha detto il sindaco – perché ormai a Tortona non si nasce più. Fra 15 giorni convocherò una riunione plenaria presso la sala della Fonazione con un notaio in modo che si possa dare vita al comitato civico. Il Comune metterà a disposizione sala e notaio ma dovranno essere i cittadini che hanno già manifestato l’intenzione a farlo a costituire questo comitato.”
I BAMBINI DELLE SCUOLE IN MARCIA
Era presente alla riunione Elena Piccini, che in rappresentanza del Comitato, ha già annunciato un’iniziativa proprio in difesa dell’ospedale.
“Vorremmo coinvolgere tutti i bambini della scuole – ha detto- farli uscire al mattino e convogliarsi in ospedale proprio come manifestazione di sensibilizzazione in difesa della nostra struttura sanitaria. Noi siamo qui, disponibili a collaborare e invitiamo tutti a farlo.”
UN DOCUMENTO DEI PRIMARI SUI DUE OSPEDALI
La quarta iniziativa arriva ancora dalla politica e riguarda una nuova riunione della Commissione sanità presieduta da Antonello Santoro che sta finendo di elaborare un documento realizzato dai primari dell’ospedale di Tortona e Novi Ligure con una proposta organica che comprende il mantenimento dell’ospedale unico formato su due sedi con una suddivisione che valorizzi entrambe le strutture e impedire il ridimensionamento dell’ospedale. Il documento dovrebbe essere approvato dalla Commissione e con l’avallo del Comune inviato all’Asl e in Regione.
UNA MAXI RACCOLTA FIRME
“L’assistenza sanitaria nel 2012 era il massimo ha detto il presidente dei medici di famiglia Silvio Roldi – e adesso la stanno rovinando. La costituzione del Comitato è molto importante, ma la domanda che mi faccio è: esiste ancora l’ospedale Tortona – Novi?”
UN DOCUMENTO TECNICO
Tagliani ha suggerito di raggruppare una serie di esperti e predisporre un documento dove, con dati alla mano, si spiega quanto risparmierà la Regione mantenendo efficiente l’ospedale di Tortona perché solo così si impedirebbe la mobilità passiva verso la Lombardia che costa alla regione il 25% in più rispetto ad una prestazione effettuata in Piemonte.
UN RICORSO AL TAR?
E’ una delle ipotesi più suggestive proposta dall’avvocato ed ex sindaco di Tortona Marco Balossino.
Il ricorso potrebbe essere basato sul fatto che il trasferimento del Punto Nascite è stato deciso senza una motivazione precisa e contro valutazioni tecniche che indicavano l’ospedale di Tortona migliore di quello di Novi Ligure.
“Per impedire il ridimensionamento del nostro ospedale – ha detto Balossino – ci vuole una risposta a tutti i livelli e dei sindaci del tortonese.
Ci hanno portato via tutto e non dobbiamo avere paura di avviare una causa. Non ci sono motivazioni per trasferire il Punto Nascite e atti fatti in quella maniera sono illegittimi. E’ da questo provvedimento non motivato che nasce tutto.”
1 novembre 2014