L’ospedale di Tortona ha i giorni contati. Martedì 18 novembre (e non lunedì come annunciato) la Giunta regionale del Piemonte approverà il Piano Sanitario che smantellerà l’ospedale “Santi Antonio e Margherita” di Tortona che a partire dal 1° gennaio 2015 perderà Rianimazione, Cardiologia, Pediatria, Neurologia, Servizio Trasfusionale subito, e poi in futuro chissà cos’altro.
E’ l’inizio della fine: un percorso uguale a quello che ha colpito l’ospedale Mauriziano di Valenza, oggi diventato un semplice Poliambulatorio.
Passeranno solo 6 giorni dalla presentazione, avvenuta mercoledì scorso, all’approvazione del documento e a quel punto sarà ogni ulteriore manifestazione per convincere gli amministratori regionali a cambiare idea, sarà perfettamente inutile perché la politica avrà già fatto il suo corso. Il Piano è questo e i politici non intendono cambiarlo, anzi verrà approvato martedì.
E a quel punto solo un ricorso al Tar contro il Piano Sanitario potrebbe salvare in extremis l’ospedale di Tortona.
Spiace doverlo dire, ma la convocazione della riunione per lunedì sera organizzata dal Comune di Tortona si preannuncia inutile, come inutile sarà la costituzione di un Comitato, la raccolta firme del Comitato “Uniti per Tortona” e la prevista manifestazione che coinvolgerà i bambini organizzata da quest’ultimo.
Manifestazioni ed iniziative non hanno alcun potere di modificare un atto amministrativo regionale, solo la Giustizia. E deve essere efficace.
Questa è la triste realtà di un progetto in atto già da tempo e un iter volutamente svelto per impedire la rivolta popolare, la raccolta firme e le manifestazioni di protesta. Se poi qualcuno vuole farla apparire in maniera diversa, libero di farlo, ma la sostanza non cambia: spazio politico per agire non ce n’è.
Forse allora sarebbe meglio concentrarsi sui qualcosa di più sostanzioso mobilitando fior di legali con elementi in grado veramente di convincere il giudice amministrativo regionale a sospendere temporaneamente, in attesa del Giudizio, l’efficacia del Piano Sanitario, perché solo così l’ospedale avrà qualche speranza di sopravvivere.
Lasciamo stare i Comitati, le firme e quant’altro, perché a Torino, a quanto pare, hanno già deciso. Facciamo lavorare la giustizia e invitiamo il segretario del PD Antonello Santoro, a consegnare le tessere dei membri del Partito, non al segretario provinciale o regionale, ma a Renzi direttamente.
E poi cerchiamo di coinvolgere, chi – come Guido Ghisolfi tesserato del PD – è amico di Renzi o dei poteri forti.
Insomma, facciamo gli italiani e sfruttiamo le conoscenze, altri lo hanno già fatto.
E’ tempo che lo faccia anche Tortona. Oppure lo ha già fatto al contrario?
16 novembre 2014