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La Tortona che fu in un libro della Fondazione con centinaia di immagini suggestive

Parte del Pubblico

Parte del Pubblico

Strapiena in ogni ordine di posto la sala della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, sabato pomeriggio per la presentazione del libro “La ricostruzione nelle foto dei tortonesi 1945/1955”.

Si trattava del decimo volume della collana “Album della stanza” una vera e propria enciclopedia messa gratuitamente a disposizione dei tortonesi che narra la storia recente della città, quella dell’ultimo secolo tanto per intenderci.

Così mentre alla periferia di Tortona infuriava la bufera e la pioggia era battente, tantissimi tortonesi non hanno voluto mancare a questo importante appuntamento annuale, diventato ormai una tradizione per la città.

La serata è stata aperta dal presidente della Fondazione, Dante Davio, che ha voluto ricordare come dieci anni fa, nel 2005 l’allora presidente della Fondazione Carlo Boggio Sola nel presentare il primo volume diede appuntamento ad un secondo album.

Il presidente della Fondazione Dante Davio

“La rigorosa ricerca sviluppata nella realizzazione del secondo volume dedicato al tenore Giuseppe Campora – ha detto Davio- ha allargato gli orizzonti della collana che ci hanno partecipi, nel corso degli anni, di un’analisi storico – sociale sul mutevole rapporto tra il nostro essere quotidiano e la costruzione del nostro riflesso fotografico. Questo decimo capitolo della collana vuole rappresentare per certi versi, un omaggio al progetto pilota realizzato dall’Associane Graphonica e dall’Associazione Tortonese di storia contemporanea che nel 1989 aveva dato vita alla mostra omonima, progetto da cui la collana editoriale Album nella stanza costituisce una continuazione ideale.”

Gli autori del libro sono Francesco Faeta docente di Antropologia culturale presso l’università di Messina e Dimitri Brunetti funzionario della Regione Piemonte nel settore Biblioteche, archivi e istituti culturali che in sala ha spiegato l’importanza della fotografia. La parte storica è stata curata da Giorgio Gatti, mentre il testo letterario presente nella terza parte del libro è di Pietro Porta. Infine la parte grafica è stata realizzata da Graziano Bertelegni.

Alla presentazione è anche intervenuta Maria Paolo Bidone insegnante del liceo “Giuseppe Peano”   che ha dato un “taglio” particolare a ciò che è stato un importante periodo storico per Tortona in cui divenne un notevole centro industriale nel nord Italia con alcune aziende leader in molti settori.

Maria Paola Bidone e Dimitri Brunetti

“Vorrei ringraziare anche – ha concluso Dante Davio – Amilcare Fossati per la predisposizione di un filmato e Angelo Anetra per la passione e la dedizione con cui ha coordinato in questi anni, la collana, curandone ogni dettaglio editoriale e organizzativo. La Fondazione ha incontrato nel suo cammino, un prezioso collaboratore e un amico.”

Scorrendo le oltre 280 pagine del libro non può sfuggire al lettore il grande materiale fotografico presente: la prima parte del libro, come preannunciato da Davio, prende in considerazione la fotografia come strumento d’indagine storiografica; la parte centrale è un susseguirsi di immagini della Tortona del dopoguerra, ma soprattutto dei tortonesi che la vivevano, con le loro feste, il lavoro, i momenti ludici, le tradizioni e alcuni dei personaggi che hanno fatto la storia della città. Immagini in bianco e nero di molte persone che i tortonesi di oggi non hanno conosciuto se non alcune rare eccezioni come Gigione il gelataio, Parodi il droghiere e pochi altri. Eravamo bambini quando alla fine degli anni sessanta pochi di loro avevano resistito al tempo.

Era una Tortona diversa, dove ognuno aveva un ruolo, chi il pittore, chi il ciabattino, il cantante,il lattaio, e così via. Era una Tortona forse più umana e forse più bella.

Angelo Bottiroli


16 novembre 2014

Parte del pubblico in sala

Il tavolo dei relatori

Parte del pubblico presente

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