On. Ministro, le scrivo a nome della Consulta provinciale degli Studenti di Alessandria.
Al termine del percorso della scuola superiore gli studenti si trovano ad affrontare l’esame di Stato conclusivo della loro esperienza scolastica. L’esame è stato preparato dai ragazzi sotto la guida dei loro insegnanti per tutto il triennio ed in particolare nell’ ultimo anno di studi.
Gli studenti che ora si trovano in quinta quindi hanno intrapreso già da tempo il loro percorso di preparazione che si è intensificato nei primi mesi di scuola di questo anno.
Siamo consapevoli che l’entrata a regime della riforma Gelmini anche nell’ ultimo anno delle scuole superiori potrebbe comportare anche alcune novità proprio per l’esame di Stato;
proprio questa eventualità desta preoccupazione tra gli studenti che rappresentiamo, onorevole Ministro, perché all’ansia per l’esame che inizia a manifestarsi in questo periodo dell’anno si unisce l’incertezza per la struttura e le tipologie delle prove che affronteranno a giugno.
Infatti gli stessi insegnanti, che pure stanno preparando i propri studenti all’ esame in base alle prove d’esame degli anni passati, non sanno cosa rispondere alle continue richieste dei ragazzi sulle tipologie delle prove, sulla composizione della commissione, sulla presenza o meno della ” tesina”.
Non sfuggirà però all’onorevole Ministro in indirizzo come un cambio delle prove e tipologie d’ esame, rispetto alle attuali, comporterebbe notevoli problemi agli studenti e ai loro insegnanti in quanto bisognerebbe impostare e portare a termine, in brevissimo tempo, un lavoro di preparazione completamente nuovo che andrebbe a creare numerose difficoltà.
Siamo d’altro canto d’ accordo sulla necessità di un ripensamento dell’esame di maturità e del connesso sistema dei crediti scolastici e riteniamo che tale ripensamento debba essere portato avanti attraverso un ampio confronto, come sta avvenendo per le tematiche del rapporto Buona Scuola, con tutti i soggetti coinvolti: dirigenti scolastici, docenti e studenti; tuttavia per poter avere il tempo necessario per ripensare l’esame nel suo complesso pensiamo occorra, onorevole Ministro, lasciare invariato l’esame di maturità per questo anno scolastico e contemporaneamente ripensarlo nella sua totalità, anche alla luce delle misure che verranno adottate sui temi de la buona scuola ora oggetto di consultazione, affinché il nuovo esame possa partire dal prossimo anno scolastico 2015/2016.
Siamo quindi a chiederle, signor Ministro di poter fornire in tempi rapidi chiarezza sull’esame di Stato dell’ anno in corso ed in particolare le sottoponiamo la richiesta dei nostri compagni di scuola di mantenere l’esame invariato per questo anno, ribadendo la nostra disponibilità a lavorare fin da subito al suo ripensamento per gli anni scolastici futuri.
Connesso alla maturità vi è il problema del CLIL, progetto formativo pensato per garantire agli studenti una formazione ampia e completa, soprattutto in vista dei possibili percorsi universitari. Questo progetto consiste essenzialmente nello svolgimento di una disciplina non linguistica in lingua straniera.
Gli innumerevoli lati positivi del progetto sono però affiancati da notevoli difficoltà che spesso rallentano o addirittura fermano lo svolgimento di questo “esperimento” formativo.
Per poter diventare un docente del CLIL è infatti necessaria una competenza linguistica di alto livello e una preparazione nell’ambito della materia che si dovrà poi insegnare in lingua.
È particolarmente difficile trovare un insegnante che abbia la preparazione necessaria a svolgere questo compito,inoltre il testo adottato per le materie affrontate è ovviamente scritto in italiano e l’insegnamento di una materia non linguistica in lingua comporta un rallentamento del normale corso delle lezioni. La scelta più ragionevole sembra quindi quella di svolgere solo alcuni argomenti in lingua.
Il CLIL comporta difficoltà anche per gli studenti che devono arricchire il loro vocabolario di termini tecnici e linguaggio specifico inerente alla disciplina prescelta. Il progetto in questione proponeva addirittura di inserire a partire dal quarto anno anche una seconda materia in lingua ma, in un gran numero di scuole, non è stato possibile proporre agli studenti questa iniziativa.
A fronte dell’esame di Stato,onorevole Ministro, le preoccupazioni per quanto riguarda il CLIL sono evidenti. Avendo svolto solo alcuni moduli in lingua e non l’intero programma, noi studenti crediamo che sia giusto prevedere che in commissione debba essere presente un commissario interno che conosca con assoluta chiarezza e precisione le modalità con cui è stato svolto il programma delle materie insegnate in tutto o in parte in lingua inglese tramite il CLIL.
Crediamo che questo modo, si potranno evitare spiacevoli equivoci o fraintendimenti tra i ragazzi e i commissari permettendo un sereno svolgimento dell’ esame.
Ringraziando per la sua disponibilità e certi fin d’ora di una sua tempestiva risposta le porgiamo, signor Ministro, i nostri migliori auguri di buon lavoro.
Andrea Facciolo
Presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Alessandria
13 novembre 2014