Si è trattato di un momento solenne che ha visto la partecipazione della Tortona che conta con tutte le autorità civili, militari e religiose.
Un momento importante che il presidente della Fondazione Dante Davio ha voluto dedicare a Franco Mutti, la cui effige è posta fuori da ogni ingresso dell’edificio, e a cui la Casa di Accoglienza è dedicata.
Qualcuno ha “storto il naso” quando la Fondazione, che tra acquisto dell’immobile e ristrutturazione ha speso 900 mila euro, ha deciso di dedicare la struttura a Mutti ma Davio ne ha spiegato il motivo.
“Anche se qualcuno ci ha fatto presente che Mutti non hai mai collaborato con la Casa di Accoglienza – ha detto il presidente della Fondazione nel suo discorso di inaugurazione – Franco ha rappresentato quello che papa Francesco auspica nelle persone e cioè il suo costante impegno civile, cioè quanto ognuno di noi può fare per aiutare i poveri e le persone bisognose senza risparmio di energie.”
Davio ha ricordato che lui ha raccolto i frutti dei suoi due predecessori, i presidenti Carlo Boggio Sola e Giuseppe Moccagatta che erano quelli di dare un casa anche ai bisognosi.
“Pur in una Tortona coinvolta dalla forte crisi – ha concluso Dante Davio – sono orgoglioso di una struttura del genere, che arricchisce culturalmente la città perché insieme alla ristrutturazione del parco giochi abbiamo contribuito a recuperare questa zona di Tortona e rappresenta un pregevole biglietto da visita per chi arriva di una città che ha avuto in Don Remotti e Don Orione due persone che hanno aiutato notevolmente i poveri.”
Il vescovo, Monsignor Martino Canessa ha ringraziato pubblicamente la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona per aver realizzato questa struttura e lo ha fatto anche a nome di tutti i volontari che operano all’interno.
LA CASA DI ACCOGLIENZA
L’edificio, ex sede delle autolinee, venne realizzato nel 1957 Tutti cartelli sono scritti in 5 lingue: italiano, inglese, francese, spagnolo e arabo.
L’edificio all’interno è stato praticamente sventrato e rifatto con interventi di coibentazione, rifacimento degli impianti, pavimenti e quant’altro.
La nuova Casa di Accoglienza è disposta su due piani, ma le operazioni principali si svolgeranno al pianterreno dove sono ubicate sala di reception, una sala di ascolto per i problemi individuali, una sala di distribuzione pachi alimentari e una di distruzione indumenti, bagno per donne e bambini, tre docce (fra cui una per disabili) destinate agli ospiti che decideranno usufruire di questo servizio, lavanderia, bagno per i volontari e una sala magazzino.
Il primo piano dell’edificio invece è suddiviso in due: magazzino della Casa di Accoglienza e dormitorio.
Le pareti interne al pianterreno sono tutte dotate di vetri in modo che i volontari possano controllare visivamente ciò che succede nelle stanze adiacenti ed avere sempre sotto controllo la situazione.
La sicurezza dell’edificio è garantita anche da una consistente illuminazione esterna a led con molteplici fari e cinque telecamere esterne.
La struttura è gestita da gruppi di Volontari delle sei Parrocchie cittadine che si avvicendano dal lunedì al sabato, dalle ore15 alle 17, per l’offerta di servizi “a bassa soglia” quali: docce, indumenti, alimentari, stoviglie, attrezzature per la casa.
La “Casa di Accoglienza” ha iniziato la sua attività nel 1987 per iniziativa dei Parroci, a seguito della Missione Cittadina precedentemente svoltasi, quale segno concreto dell’attenzione della Chiesa Tortonese verso i concittadini più bisognosi. Operò per una decina d’anni nell’edificio messo a disposizione dall’Opera Don Orione a lato del Piccolo Cottolengo, poi per un anno in locali presso il Seminario Vescovile, quindi per 15 anni nell’edificio del “Loreto” messo a disposizione dal Comune di Tortona.
Il dormitorio può ospitare 13 persone, suddivise in 4 diverse stanze. Sorge al primo piano e durante la notte è presidiato da un volontario uomo o da due volontarie donne.
7 novembre 2014
Alcuni dei numerosi presenti all’inaugurazione