Tagliare gli ospedali per recuperare soldi. Questo dice il nuovo Piano sanitario della Regione Piemonte presentato ieri.
Per questo motivo si prevede Tortona unita ad Alessandria e Valenza, Novi che raggruppa Ovada ed Acqui terme e Casale da sola, anche se i criteri non sono quelli stabiliti dal Piano.
Questi alcuni dei contenuti di un Piano che abbiamo avuto modo di consultare e ci ha lasciato basiti.
Riportiamo integralmente quanto scritto a pagina 45: “Interventi per recuperare risorse. L’intervento di razionalizzazione del sistema ospedaliero consiste in una riduzione di numero di ospedali, la riduzione del numero di “fuochi” e la distribuzione più efficiente ed efficace delle specialità in modo che siano allocate dove l’utilità è maggiore. L’effetto complessivo non può, quindi, essere una somma di piccoli interventi ma una riorganizzazione complessiva dell’ intero sistema. Contemporaneamente è previsto un intervento di razionalizzazione delle prestazioni ambulatoriali del territorio concentrandole nei presidi ospedalieri e nelle UCCP.”
Ma questo è solo uno dei tanti passaggi.
Tutto viene “giustificato” con il dato iniziale del Piano: Ricoveri totali in Regione 676.848, Ricoveri in urgenza 242.438, Passaggi in Pronto Soccorso 1.768.800, Codici bianchi e verdi 1.601.335 (90.53%).
Sulla base di questi numeri si attua una serie di interventi e tagli ai servizi ospedalieri che per la provincia di Alessandria prevedono l’istituzione di un ospedale Hub con Rianimazione di secondo livello (Alessandria) e il taglio del 50% degli altri ospedali con rianimazione di primo livello. Cancellate le rianimazioni di Acqui e Tortona dove rimarrà solo il Pronto Soccorso. In provincia rimarranno attive solo le rianimazioni di Novi Ligure e Casale Monferrato.
L’INCONGRUENZA
Il Piano Sanitario fissa parametri relativi alla popolazione: i cosiddetti “Spoke” cioè gli ospedali con rianimazione di primo livello (Novi e Casale) devono servire un bacino di utenza di almeno 150 mila abitanti, ma questo non vale però per casale che ne ha solo 80 mila, perché?
Secondo il Piano Sanitario Regionale Tortona e Acqui Terme, avranno solo un “Ospedale di Base” con Medicina Interna, Chirurgia Generale, Ortopedia e Traumatologia, Anestesia e Rianimazione ma «…presenti letti di Osservazione Breve Intensiva», poi avranno rete di guardia attiva, Servizi di radiologia, Laboratorio, Emoteca.
I due Ospedali di Base, sede di Pronto Soccorso effettueranno in emergenza-urgenza stabilizzazione clinica, procedure diagnostiche, trattamenti terapeutici,ricovero oppure trasferimento urgente al DEA di livello superiore di cura, in continuità di assistenza cioè a Novi o nel caso di Tortona ad Alessandria.
Tutti gli altri reparti, compresa la Pediatriae la Cardiologia andranno a Novi Ligure.
L’ospedale di Novi che sarà “Spoke” comprenderà:
Discipline Medicina Interna e Chirurgia Generale
Anestesia e Rianimazione
Ortopedia e Traumatologia
Ostetricia e Ginecologia (se prevista per N.parti/anno)
Pediatria
Cardiologia con UTIC
Terapia Intensiva
Neurologia
Psichiatria
Oncologia
Oculistica
Otorinolaringoiatria
Urologia
«…con servizio medico di guardia attiva e/o reperibilità oppure in rete per le patologie che lo prevedono»
Presenti o disponibili in rete h24 Servizi di radiologia almeno con TAC e Ecografia,Laboratorio, Immunotrasfusionale.
IL PIANO ANNUNCIA LA MORTE DEGLI OSPEDALI?
C’è un passaggio che ci ha particolarmente colpito nel nuovo Piano Sanitario e che riportiamo integralmente:
“Contemporaneamente, riconvertire l’ospedale e potenziare il territorio (pag. 28). In alternativa al ricovero ospedaliero occorre quindi potenziare la Continuità assistenziale, l’Ospedalizzazione a domicilio, l’Assistenza Domiciliare Integrata e integrare con Attività socioassistenziali, Residenza Sanitaria Alberghiera (Casa di Riposo – ndr) e Volontariato.”
Se non è la fine dell’assistenza sanitaria a Tortona ed Acqui come l’abbiamo sempre vista, poco ci manca.
13 novembre 2014
Di seguito alcune tabelle del Piano sanitario: