Non è stata un bella riunione quella della Commissione sanità che si è conclusa poco prima della 19 di lunedì 3 novembre. Il presidente Antonello Santoro ha comunicato che sarà pronto entro due settimane il documento predisposto dai primari degli ospedali di Tortona e verrà portato in consiglio comunale.
Il documento prevede una serie di proposte da sottoporre alla Regione Piemonte per salvaguardare l’entità dell’ospedale unico su due sedi, ma i contenuti sono già noti e sono stati illustrati dallo stesso Santoro nell’ambito della riunione.
Si tratta di una serie di proposte che praticamente mirano a mantenere il Pronto Soccorso e Dea a Tortona e far arrivare la Fisiatria
Le intenzioni dei primari sono conservative e puntano soprattutto al mantenimento degli attuali servizi fra cui il reparto di microbiologia e alla vocazione prevalente di chirurgia elettiva, tutte cose già previste nel vecchio Piano Sanitario e mai attuate.
Un piano che ha sollevato dubbi e perplessità da parte dei consiglieri di minoranza presenti alla riunione.
“Stiamo subendo un progetto di sottomissione – ha detto Giuseppe Bottazzi della lista civica il cuore di Tortona – la cosa gravissima è che ad oggi non risulta ancora nominato dall’Asl il responsabile della Rianimazione e questo significa solo una cosa: c’è un disegno che mira a penalizzare il nostro ospedale. E’ tempo di scardinare la situazione omertosa che ci vede in sudditanza rispetto a Novi Ligure. Il sindaco deve esigere i verbali, dobbiamo vederci chiaro e capire il perché di certe scelte”
Critiche anche da Rosa Marino: “Il documento prevede un’eccessiva mediazione dei primari, così non va”.
Antonello Santoro è apparso quasi rassegnato: “questo è ciò che siamo riusciti ad ottenere dai primari – ha detto – non ci sono soldi e non è previsto alcun nuovo ospedale, l’unica soluzione è mantenere il Dea ed avere la Riabilitazione.”
Preoccupante l’intervento di Carmelo Ciniglio che ha raccontato un brutto aneddoto su due persone in emergenza gastroenterica che hanno avuto grossi problemi perché il servizio di emergenza è suddiviso a giorni alterni su Novi e Tortona e alla fine i pazienti non sanno più dove andare.
Ciniglio, ma non solo lui, ha posto l’accento sulla mobilità passiva, sui soldi che spende la Regione per i numerosi tortonesi che in mancanza della fisiatria e se se verrà tolto anche il Pronto Soccorso, faranno prima a recarsi a Voghera che a Novi Ligure.
3 novembre 2014