Site icon Oggi Cronaca

Con la scusa dell’ospedale qualcuno a Tortona vuole fare giochi sporchi? Niente dimissioni dei sindaci!

Striscione apparso davanti all'ospedale

Striscione apparso davanti all’ospedale

Egregio Direttore,

dicesi “Sindaco” o “Primo Cittadino” colui (o colei) che quotidianamente affronta, vive e condivide le problematiche dei propri cittadini, e ne risponde politicamente ed adeguatamente. Con azioni politiche, non con capriccetti da primadonna.

Così, mentre il PD del Governatore rimane arroccato sulla rigidità delle proprie decisioni, gli Amministratori locali rendono la tessera del PD, e nel distretto sanitario tortonese, parte la solidarietà bipartisan. O quasi…

Pare incredibile che, in un frangente drammatico come quello del declassamento a cui è stato condannato l’ospedale cittadino, l’attenzione generale, anziché rimanere compatta e rivolta alla tutela del bene comune, venga disturbata dall’operato di alcuni “franchi tiratori”.

L’incalzare degli eventi, la scure calata dalla Regione che in meno di una settimana ha condannato il nostro ospedale approvando (sì il nuovo piano sanitario è già stato APPROVATO, quindi destinato a diventare ESECUTIVO) ha catapultato tutti in un vortice frenetico, fatto di sentimenti e timori da parte dei cittadini, e possibili risposte da parte dei nostri Sindaci e politici locali; sinceramente, sarei disgustata se qualcuno tentasse di approfittare di questo momento – drammatico per tutto il Tortonese – insinuandosi nel cavalcare il malcontento per manipolare le opinioni e tentare di emergere, prospettando iniziative che, ipso facto, contribuirebbero a condannare il nostro ospedale, piuttosto che salvarlo.

In questo caos, vedere che c’è chi auspica le dimissioni in massa di Sindaci, Assessori e Consiglieri dei Comuni appartenenti al Distretto Sanitario ed eletti nelle liste del PD mi fa semplicemente accapponare la pelle.

Qualcuno vorrebbe interrogarsi su cosa accadrebbe, dal punto di vista amministrativo, con uno scenario simile? Io me lo sono chiesta, e la risposta è tragicamente, una, vera ed innegabile.

Si condannerebbe l’Ospedale in maniera irreversibile, precludendo l’unica via ancora percorribile. Quella del ricorso al TAR.

 

Se i Sindaci si dimettono, niente ricorso al TAR



 Le dimissioni di massa delle maggioranze PD costringerebbe il Prefetto a sciogliere i Consigli Comunali, con il conseguente intervento del Commissario Prefettizio a bloccare ogni intervento straordinario, quale potrebbe essere il ricorso al TAR. E poi, si andrebbe a nuove elezioni, certo.

Scenario nel quale taluni potrebbero sguazzare, sperando di rosicchiare qualche punto percentuale in più nei consensi. Ma con un Ospedale, in città, oramai declassato in maniera irreversibile.

Per chi ambisce a fare della legalità e trasparenza la propria bandiera, è giusto dire anche questo, alla cittadinanza.

Chi intende erigersi a paladino deve sostenere ogni atto coraggioso in direzione della tutela del nostro Ospedale, da qualsiasi parte esso venga.

 

I tempi

Dalla data delle dimissioni decorrono 20 giorni nei quali Sindaco, Giunta e Consiglio hanno solo poteri di ordinaria amministrazione. Quindi, niente ricorso al TAR!

Trascorso questo periodo, inizia la procedura di scioglimento del Consiglio comunale e cessano tutte le cariche politiche. L’avvio della procedura spetta quindi al Prefetto che nomina un Commissario, detto prefettizio, fino alla conclusione del procedimento di scioglimento che termina con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell’Interno, entro 90 giorni.

Nel frattempo, sono passati tre mesi. Il ricorso al TAR andava presentato entro 60 giorni, l’Ospedale è declassato, in Regione c’è ancora Chiamparino, sono stati spesi altri soldi pubblici per le nuove elezioni amministrative e …. Cui prodest?

Attenzione a certe belle ed ammalianti teorie, che potrebbero insinuarsi come un cavallo di Troia per propagare (e propagandare) qualche oscura ed inconfessabile ambizione personale….

 Annamaria Agosti

21 novembre 2014

Exit mobile version