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Cinema: “Interstellar” al Megaplex Stardust, film unico nel suo genere, peccato per il finale

Matthew McConaughey e Mackenzie Foy

Matthew McConaughey e Mackenzie Foy

E’ tipico di Christopher Nolan, regista di Inception e della Trilogia del Cavaliere oscuro, cercare il colpo di scena  in tutti modi, a volte persino esageratamente. Lo fa anche qui, in questo splendido film di fantascienza, specie nell’ultima scena, forse un tantino esagerata. Chiudere il film alla penultima, sarebbe stato perfetto, ma Nolan abusa della sua teatralità nel colpo di scena finale che si sarebbe potuto francamente evitare anche perché nulla aggiunge e nulla toglie al film. C’erano sicuramente altri modi per spiegare che fine aveva fatto uno dei protagonisti del film.

E’ questo l’unico difetto che siamo riusciti a trovare in un film praticamente perfetto, con una trama molto avvincente che mette in gioco tutta l’umanità e il genere umano.

Gli appassionati dei film di fantascienza (ma non soltanto loro) non possono che apprezzare questo vero e proprio capolavoro del genere, che a tratti, in alcune scene, ricorda 2001 odissea nello spazio, anche se i contenuti sono nettamente diversi.

Una scena del film

Come dice lo stesso Nolan, “Interstellar” è soprattutto un film d’amore, ma non quello fra un uomo e una donna, ma tra un padre e i suoi figlio e un uomo verso il mondo in cui abita.

Un uomo che suo malgrado è costretto a scegliere una strada con grande sofferenza, ma non dimentica mai di essere un padre.

La storia si dipana fluida, molto veloce, a tratti rallenta per spiegare alcune teorie scientifiche e dare una spiegazione a ciò che avviene nella scena successiva, ma in quasi tre ore di film non c’è un momento di pausa, non c’è un attimo in cui lo spettatore possa allentare la tensione per quello che sta succedendo.

E’ un film di fantascienza che esplora un buco nero e la teoria del tempo, dove un’ora passata su un pianeta equivale a 7 anni sulla Terra.

Il regista Christopher Nolan spiega alla giovane Mackenzie Foy, cosa deve fare

Una teoria molto suggestiva sulla quale si basa gran parte del film e consente a Nolan di avventurarsi in trame complicate che rendono ancora più appassionante il film.

Molto azzeccata la scelta dell’attore principale, Matthew McConaughey, (Dallas Buyer Club, The Wolf of Wall street, Mud) e Mackenzie Foy, la ragazzina di 14 anni già vista in film come l’evocazione e in Twiligh – Breaking Dawn 1 e 2, che da grande è interpretata dall’attrice Jessica Chastain (La madre, Zero Dark Thirty, The Help, The tree of life) che sono forse i due personaggi che hanno maggior spessore nel film, mentre forse ci aspettavamo più spessore dal personaggio interpretato da Anne Hathaway che è una delle protagoniste del film, ma della quale non traspare la personalità.
Ci sarebbero da aggiungere molte altee considerazioni, ma i lettori di questa rubrica, sanno che non vogliamo mai sbilanciarci troppo e anticipare più di tanto, per non togliere allo spettatore che non ha ancora visto il film il piacere di andarlo a vedere e scoprire un poco alla volta ciò che il susseguirsi della trama riserva.
Si tratta, infatti, di uno dei migliori film della stagione, assolutamente da non perdere.

 

9 novembre 2014

Una scena del film con nello sfondo il buco nero Gargantua

Nel pianeta del ghiaccio

Nel pianeta dell’acqua

 

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