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Alla Ristorazione Sociale di Alessandria i tratti di Daniela Alini


Daniela è un’artista affermata Dopo l’acquerello ha ripreso “la matita” per esprimere la sua sensibilità esaltando il bianco – nero

Il termine matita, riportato con evidenza dall’occhiello, è improprio in quanto le figure uscite dalle sue mani sono il frutto di una tecnica personalissima, studiata da parecchio tempo ed ora, dopo aver ottenuto risultati sorprendenti, ha pensato di tradurre in pratica il suo modo di rappresentare la natura, nell’esposizione aperta il 22 novembre 2014 nella serra della Ristorazione Sociale di viale Milite Ignoto 1/a di Alessandria.

Le volute sono una costante raffigurazione del nostro mondo, con le sue forze, i suoi segni ora proiettati verso l’esterno, ora ammorbiditi con sinuose linee verso una stabilità instabile.

Sì, a ben vedere le figure paiono in costante movimento, sorrette dal vento oppure dalle onde del mare.

Il bianco nero non si ferma: anzi non è neppure limitato alle varie tonalità di grigi. No! È qualcosa in più, per l’attento osservatore! S’intravede il colore! È vero può essere un cromatismo immaginario. Eppure esiste con i suoi azzurri, le sue chiazze or rosa, or celesti; ci sono le sfumature di verde, di rosso, ecc…

È sufficiente saper creare i giochi di tinte nella fantasia spensierata dell’attenta analisi.

                                                                                      Franco Montaldo


30 novembre 2014 

 

 

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