La pattuglia, nel corso di un servizio in città, il pomeriggio di lunedì 10 novembre veniva inviata nel quartiere Cristo di Alessandria perché un uomo aveva chiamato più volte al 112 e aveva riferito che, dopo avere consumato un rapporto sessuale con una prostituta, era stato derubato da quest’ultima di un tablet e della somma di 20 euro.
L’uomo riferiva che la donna era salita su un’auto e indicava all’operatore della centrale operativa la posizione, mentre la pattuglia dell’Arma interveniva rapidamente per raggiungere l’auto in fuga e bloccarla.
I militari fermavano l’auto a Spinetta Marengo sulla SS 35 bis dei Giovi e identificavano gli occupanti, mentre successivamente identificavano anche il richiedente l’intervento, ricostruendo l’intera vicenda che non è risultata poi come era stata segnalata al telefono. Infatti, sul posto il richiedente riferiva agli operanti nuovamente del furto del tablet e dei 20 euro e, a seguito di tali dichiarazioni, i militari perquisivano l’uomo che accompagnava la donna albanese e il suo veicolo senza trovare niente.
Solo a quel punto il richiedente l’intervento decideva di raccontare la verità e dichiarava di aver riferito falsamente del furto del tablet per riaverlo indietro nonostante lo avesse regalato alla donna alcuni giorni prima. A quel punto, viste la falsa denuncia resa oralmente dall’uomo, lo stesso veniva denunciato per la simulazione del reato di furto e per procurato allarme perché, annunciando un fatto inesistente, aveva indebitamente richiesto l’intervento dell’Autorità.
Inoltre, da un controllo dell’altro cittadino italiano e della donna albanese si accertava che entrambi erano colpiti da un divieto di ritorno nel comune di Alessandria per 3 anni emesso dal Questore di Alessandria e pertanto, avendo violato tale misura di prevenzione, venivano denunciati all’Autorità Giudiziaria.
12 novembre 2014