Alla presenza dei rappresentanti delle forze sociali, politiche e produttive, del Presidente della Provincia, Maria Rita Rossa e di molti Sindaci e Consiglieri regionali, il Presidente Chiamparino – insieme al Vicepresidente Reschigna ed agli Assessori Balocco, De Santis, Ferrero, Ferrari, Ferraris, Saitta e Valmaggia – ha fatto il punto sulla situazione attuale della Regione. All’incontro ha presenziato anche il Ministro delle Politiche agricole e forestali, Maurizio Martina.
“Stiamo compiendo un percorso di dialogo e di ascolto del territorio – ha dichiarato Chiamparino – che riteniamo utile per concentrare gli sforzi in un periodo nel quale le risorse economiche sono scarse e c’è la necessità di lavorare con unità di intenti.
Per quanto concerne la Sanità, Chiamparino ha dichiarato che “con la revisione della rete ospedaliera approvata mercoledì scorso, coerente con le disposizioni del Patto nazionale per la salute, si potranno risparmiare 350 milioni in tre anni, per destinarne 150 per il piano di rietro e 200 per investimenti in tecnologie, edilizia e continuità assitenziale territoriale, in modo da offrire servizi sempre più qualificati e ridurre la mobilità passiva verso la Lombardia, che attualmente ammonta a 50 milioni annui. Inoltre, riprenderà l’assunzione di medici ed infermieri. In questo contesto siamo disponibili a discutere con il territorio delle nostre scelte, tenendo presente che tempistica degli interventi, qualità dei servizi e condizione finanziaria sono vincoli insuperabili”.
L’assessore Saitta ha puntualizzato che “alla delibera sulla rete ospedaliera è stata data in molti casi una lettura strumentale. Chi vorrà analizzare tutta la documentazione, vedrà che sono state assegnate soltanto le discipline fondamentali che ogni ospedale deve avere sulla base della categoria di appartenenza, tutte le altre saranno attribuite successivamente dopo uno studio attento e tenendo conto della spccificità di ogni area. E’ giusto difendere il proprio territorio, ma si deve capire che i cittadini vanno a curarsi nell’ospedale ritenuto più sicuro, come dimostra la mobilità tra aziende sanitarie. Inoltre, penso che per gli anziani occorra ridurre la permanenza in ospedale a vantaggio dell’assistenza domiciliare”.
21 novembre 2014