“Ho visto persone sedute sulle panchine dei giardini di Tortona – dice Cortesi – con diversi pacchi alimentari che sceglievano tra pasta e riso. Purtroppo questo è possibile perché ci sono persone che se ne approfittano e raccolgono pacchi alimentari prima alla Casa di Accoglienza, poi al Cisa, alla Caritas, alla Croce Rossa e dalle Vincenziane. E questo è possibile perché le associazioni non sono collegate in rete, non esiste un database comune in cui è possibile accedere e verificare se una famiglia ha già ricevuto il pacco alimentare.”
Il risultato è che c’è qualcuno che se ne approfitta come nel caso in questione segnalato da Cortesi, dove addirittura i “poveri” si permettono il lusso di scartare la pasta a favore del riso e scegliere tra gli altri generi alimentari che piacciono di più.
Il tutto mentre altre famiglie più “oneste” cercano di sbarcare il lunario come meglio possono.
Una situazione che sarebbe facilmente risolvibile con una spesa davvero contenuta: sarebbe sufficiente un database “in rete” e chiavi di accesso alle varie associazioni che si vedrebbe subito chi ha ricevuto aiuti e quanti.
“Proprio per evitare situazioni come questa – ha detto Luciana Negri, direttrice del Cisa – come Consorzio Socio Assistenziale stiamo cercando di avviare un progetto per mettere in rete tutti i dati, un database con l’elenco dei bisogno in modo che le associazioni di volontariato posano lavorare in sinergia e meglio di adesso.”
Fino a quando il progetto non vedrà la luce, però ci saranno sempre i furbi che se ne approfittano.
4 novembre 2014