Nel corso degli accertamenti condotti in provincia di Alessandria è stato possibile appurare che un’anziana cittadina di origini medio orientali, formalmente residente a Valenza grazie ad un permesso di soggiorno rilasciato nel 2006, destinataria da diversi anni di pensione sociale italiana unitamente all’indennità di accompagnamento per inabilità certificata, era rientrata definitivamente nello Stato di provenienza, pur continuando a ricevere mensilmente oltre 1.100 euro, accreditati su un libretto di risparmio postale con delega a favore del figlio. La donna in realtà ha lasciato l’Italia, non prima di aver ricevuto un versamento complessivo di 9.600 euro.
L’esito del controllo svolto è stato comunicato all’INPS che ha immediatamente interrotto l’erogazione dei periodici contributi.
Altro caso è stato accertato nel comune capoluogo ove una cittadina straniera, da tempo residente in Italia, si è assentata dal territorio nazionale per un periodo superiore a quello consentito, senza aver provveduto alle prescritte comunicazioni all’INPS, come appurato nel corso di un controllo della locale Compagnia, così determinando la perdita del requisito fondamentale per continuare a beneficiare del contributo assistenziale.
23 ottobre 2014