ospedale - gente I

Di seguito pubblichiamo alcune delle numerose email giunte in redazione in risposta all’appello del sindaco di Tortona, Gianluca Bardone, che, preoccupato per il futuro dell’ospedale di Tortona, ha chiesto ai cittadini e ai sindaci del Tortonese di mobilitarsi in difesa dell’ospedale di Tortona.

L’improvviso fermo dei lavori della Rianimazione preoccupa non poco il primo cittadino che vede nero all’orizzonte, cioè un ulteriore ridimensionamento dell’ospedale che entro pochiu anni potrebbe causarne la chiusura, come avvenuto a quello di Valenza.

Bardone quindi auspica la realizzazione di più uno più comitati. Per intanto chiede ai cittadini di scrivere e di mobilitarsi.

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Mia amata Tortona,

il tuo ospedale non può chiudere per sempre i battenti, è impensabile che una città di quasi 30.000 abitanti venga privata di un servizio di prima necessità.
Cari amici concittadini  ora si tratta di mettere  da parte i colori politici e  mobilitarsi tutti insieme per vincere questa battaglia.
Caro Sindaco, per quanto riguarda la creazione di un comitato in difesa dell’ospedale, conti sul mio appoggio.

Paolo Simeon

 

Caro Direttore,

ti invio in allegato la lettera ufficiale che ho inviato al Sindaco di Tortona, relativa alla disponibilità dei Medici di Famiglia  del  nostro Territorio e aderenti alla FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale)  a  partecipare  attivamente, tramite il loro rappresentante
locale, al Comitato  per la difesa dell’Ospedale di Tortona.

Come tu ben sai, è dal tempo della triste vicenda del materno – infantile, che i medici di famiglia del nostro Distretto  collaborano con i medici ospedalieri alla salvaguardia   delle eccellenze presenti del nostro ospedale e che sono patrimonio di tutta la nostra collettività; nulla di campanilistico, quindi.
Con Stima


Silvio Roldi

 

Egregio Direttore,

la mia esperienza come paziente di questo ospedale mi porta a sentire un profondo dispiacere per il suo ridimensionamento. Lo scrivente stesso in un recente passato, ha manifestato per ben 2 volte, presso la Direzione Amministrativa ospedaliera, per l’efficienza e la quantità del trattamento estremamente positivo che gli è stato riservato.

Perciò spendo volentieri questa mail con la speranza che si possa ritrattare l’intera questione.
Grazie.

 Davide Bordone

 
Presto o tardi, purtroppo, il nostro ospedale chiuderà. E, mi si perdoni,ce lo meritiamo.
Da sempre, chi se lo può permettere va a farsi curare fuori: Pavia, Milano o all’estero, e magari a spese del S.S.N. anche quando avrebbe ampie risorse per fare tutto da sé; chi ne usufruisce, critica. Storico passatempo dei tortonesi è parlar male dell’ospedale e, peggio ancora, di chi ci lavora con impegno e dedizione; confrontare puntigliosamente con strutture più grandi e necessariamente meglio attrezzate della nostra; poi però, quando abbiamo i bambini che stanno male di notte, ci viene comodo, caro e rassicurante il Pronto Soccorso vicino casa, e gli “incompetenti” che vi passano le nottate diventano improvvisamente degni del Nobel in medicina. Il mattino dopo ci vengono i brividi all’idea che, un giorno, ci possa venire tolto pure quello (purtroppo è tardi per chiedere a Carletto Sterpone di tutte le vite salvate…).
Quindi, per chi battersi e resistere ? Per gli unici che hanno poche o nessuna alternativa: vecchi, poveri ed immigrati.

Tre categorie che godono di pessima stampa, a maggior ragione in una città che, potesse, li  vorrebbe far scomparire sotto al tappeto.
Lo sforzo del Sindaco è encomiabile perché coincide con la difesa non già della salute pubblica a Tortona (quella, chi può, se la tutela da solo, e generalmente non a Tortona), ma della salute degli ultimi, di chi non ha la patente per andare in Alessandria o a Valenza o a Casale a farsi esaminare,
né i soldi per il taxi per farcisi portare, né le forze per stare fuori una giornata d’inverno fra coincidenze di corriere-treni-bus che, quando ci sono, si tratta appunto di “coincidenze” !!!
Per difendere questi ultimi, e beninteso solo loro, mi sento di rispondere all’appello del Sindaco; non solo per unire la mia voce alla sua, ma anche per invitarvi a riflettere se, prima di pretendere dalle Istituzioni che l’ospedale resti com’è, ce lo meritiamo davvero.
Sostenete questo sforzo con poche righe scritte. *Se vengono dal cuore, al cuore porteranno.

Lettera firmata

6 ottobre 2014

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