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Se il Pronto Soccorso di Tortona funziona bisogna dire grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio


Cinque milioni 924 mila di euro, di cui un terzo per pagare personale medico per sopperire alle carenze. Questa l’enorme cifra sborsata dall’anno duemila ad oggi dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona a favore dell’ospedale cittadino “Santi Antonio e Margherita”. Soldi che sommati ai contributi iniziali che furono erogati a partire dal 1991 all’allora Ussl 72 raggiungono la considerevole cifra di 6 milioni 757 mila euro.

Una cifra enorme che, specie negli ultimi tempi è servita anche per pagare i medici del Dipartimento di Emergenza e del Pronto Soccorso, in modo da garantire un organico efficiente anche nelle ore notturne, perché altrimenti, senza l’organico necessario, il Pronto Soccorso dell’ospedale non avrebbe potuto funzionare a dovere.

Pochissimi lo sanno, ma è anche grazie alla Fondazione di Tortona se a qualsiasi ora si possono trovare medici di emergenza pronti a di intervenire.

I soldi erogati dalla Fondazione per pagare il personale medico in servizio presso l’ospedale di Tortona, infatti, ammontano a quasi un terzo dei contributi erogati e cioè ben 2 milioni 384 mila euro.

Eppure tutti questi soldi regalati all’ospedale e alla collettività tortonese, rischiano di essere serviti a poco, visto che l’ospedale tortonese è stato fortemente ridimensionato e non gode di un roseo futuro.

Il pronto Soccorso di Tortona

In fondo all’articolo pubblichiamo l’elenco completo e dettagliato di tutti i contributi che la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona ha erogato all’ospedale cittadino dal 1991 ad oggi, a testimonianza dell’enorme sforzo profuso, che è stato molto consistente soprattutto da quando la Fondazione si è staccata dalla Banca Cassa di Risparmio di Tortona ed è diventata autonoma.

Prima, però, vogliamo sottolineare come, specie negli ultimi tempi, la Fondazione sia stata quasi costretta, in un certo senso, a sostituirsi all’Asl, pagando medici e personale che invece, come logica vuole, avrebbero potuto essere  di competenza dell’Azienda Sanitaria.

Un intervento necessario per poter garantire certi servizi, ma che esula da quelli che dovrebbero essere gli aiuti di una Fondazione.

I contributi del privato, infatti, dovrebbero essere qualcosa in più: un valore aggiunto per acquistare strumentazioni all’avanguardia e non per pagare gli stipendi a personale medico.

Eppure, anche se sotto forma di borse di studio, questo ha fatto la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. E’ sufficiente andare in fondo all’articolo e leggere le voci per rendersi conto di quanto sia stato cospicuo l’intervento a favore del personale sanitario.

L’ultimo, in ordine di tempo,  riguarda 35 mila euro di contributo erogato il 23 luglio scorso: un finanziamento per  un incarico libero professionale relativo alla figura di un Farmacista Dirigente necessario ad assicurare la piena attuazione del progetto di allestimento centralizzato delle terapie oncologiche presso l’Unità Farmaci Antiblastici.

Prima ancora  il 16 gennaio di quest’anno vennero erogati 115 mila euro a fondo perduto per il finanziamento di tre contratti “per Dirigenti Medici per il Reparto di Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza e Pronto Soccorso”.

Una voce quest’ultima che si ripete spesso nel lungo elenco di somme erogate dalla Fondazione: 117 mila euro ad agosto 2013; 185 mila il 9 gennaio 2013 e così via .

Insomma negli ultimi anni se non  ci fosse stato il contributo della Fondazione il Pronto Soccorso, con ogni probabilità, non avrebbe potuto funzionare al meglio, e questo la dice lunga su come sia considerato dagli alti vertici l’ospedale di Tortona.

 

I SOLDI CHE LA FONDAZIONE HA DATO ALL’OSPEDALE DAL 1991 AD OGGI   



 

 

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