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Ospedali e tumori, eccellenza ad Alessandria, perplessità a Novi Ligure


L’assessore regionale alla sanità Antonio Saitta

Un approfondimento sul Piemonte in particolare per l’applicazione del Regolamento attuativo del Patto per la Salute sui volumi di attività per la riorganizzazione della rete ospedaliera: come funzionano gli ospedali piemontesi e quali sono gli standard qualitativi e quantitativi delle prestazioni specialistiche che garantiscono la massima sicurezza all’utenza.

L’Assessore alla Sanità della Regione Antonio Saitta e il Direttore generale Fulvio Moirano hanno illustrato insieme a Marina Davoli (direttore scientifico di Agenas) i primi risultati 2013 dell’assistenza ospedaliera e la loro tempestività secondo i parametri del Programma nazionale esiti.

“Il quadro che emerge disegna un Piemonte con molte eccellenze, come del resto sapevamo – conferma Saitta – ma ci dà indicazioni molto precise indispensabili per il lavoro di revisione della rete ospedaliera e territoriale che stiamo terminando: Il Patto per la salute impone un numero minimo di interventi e prestazioni sotto la cui soglia non si deve scendere per dare il miglior servizio all’utenza”.

Qualche esempio: per l’intervento di tumore al colon in Piemonte, nel corso del 2013, solo alle Molinette, al Mauriziano, all’Ospedale di Cuneo ed Alessandria si sono superati i 100 interventi; sui 3727 casi di intervento per tumori al seno, il numero di interventi spesso inferiori a 10 di ospedali come Susa, Chieri, Chivasso, Nizza Monferrato, Novi Ligure, Borgosesia, Ciriè, Mondovì destano serie riflessioni sugli standard qualitativi.

Sulle maternità, l’attenzione è massima: i punti nascita vanno difesi dove raggiungono volumi che garantiscano sicurezza alle mamme e ai neonati. La soglia minima di parti è 500 all’anno.

“Nessun giudizio sull’operato dei sanitari – specifica Saitta – solo la necessità di razionalizzare sia nel pubblico che nell’offerta privata i servizi che in Piemonte forniamo all’utenza: nessun calcolo ragionieristico, semmai la massima attenzione alla salute dei nostri cittadini”.

La revisione della rete ospedaliera sarà attuata entro fine 2014, “superando – come spiegano Saitta e Moirano – l’ottica della riduzione di posti letto, ma scegliendo la strada della riorganizzazione per garantire migliore offerta sanitaria. Avremo tre anni di tempo per portarla a compimento tenendo conto delle indispensabili condivisioni di chi nella sanità lavora ogni giorni, medici ed infermieri: ignorare la proporzione tra numero di interventi e sicurezza dei pazienti sarebbe cinismo. Non difenderemo reparti che hanno volumi e standard inferiori a quanto prevede il Regolamento attuativo del patto della salute”.

10 ottobre 2014

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