Ad oltre un mese dalla riunione dei primari in municipio, ci aspettavamo una nuova presa di posizione del Comune in difesa dell’ospedale di Tortona: altre iniziative per sollecitare l’Asl, come incontri, l’avvio del tavolo tecnico dei primari, la risposta alla lettera dei sindaci; nuovi interventi, prese di posizione o manifestazioni, magari un in contro col sindaco di Novi Rocchino Muliere, ma invece ecco la sorpresa: nessuna notizia dal Comune dal 22 settembre ad oggi, ma una bella notizia dai cittadini: la nascita del Comitato “Uniti per Tortona” i cui coordinatori sono Elena Piccinini e Antonio Lace.
“Inizialmente – dicono i membri alcuni componenti – avevamo pensato di formare un comitato per salvare il reparto pediatria del nostro ospedale. Poi parlando tra di noi ci siamo resi conto che a Tortona ci sono altri problemi e in futuro potrebbero sorgerne altri. Quindi abbiamo deciso che questo comitato si occuperà oltre che del reparto pediatria di tutti i problemi che già ci sono e di quelli che si potrebbero presentare in futuro: chiusure di altri reparti dell’ospedale, tribunale, sede INPS, scuole, polizia ferroviaria e via dicendo.”
Il Comitato ha già un’idea precisa su come agire: una manifestazione contro la chiusura del reparto pediatria coinvolgendo tutti i possibili pazienti del reparto: bambini e ragazzi.
“A tale scopo – concludono gli esponenti del Comitato – abbiamo chiesto a tutte le scuole di Tortona di partecipare alla manifestazione. In questo momento siamo in attesa di risposta dai presidi che in questi giorni hanno convocato i consigli d’istituto dei genitori per l’approvazione.”
Chi vuole aderire al comitato o chiedere informazioni può scrivere a: unitipertortona@libero.it
Plaudiamo la nascita di un Comitato e ben vengano iniziative come questa, tuttavia crediamo che ogni intervento in difesa dell’ospedale, come peraltro chiesto dallo stesso Bardone, debba svolgersi sotto un’accurata regia del Comune.
Non sappiamo se anche quella del Comitato rientri in questo progetto, l’unica certezza però è che negli ultimi 40 giorni, almeno da parte del Comune, non è stato fatto più nulla per difendere l’ospedale cittadino o se è stato fatto, gli organi di informazione che dovrebbero fare da tramite tra il palazzo e la gente, sono stati bellamente ignorati.
E in questi ultimi 40 giorni, i cittadini per l’ospedale, di cose ne hanno fatte: c’è stato un articolato intervento con l’elenco dei soldi donati all’ospedale dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona, c’era stata una richiesta dei sindaci alla quale l’Asl non ha risposto, c’era stata l’importante adesione dell’associazione dei medici di famiglia che avevano dato la loro disponibilità.
Inoltre era sorto un Comitato in difesa del Punto Nascite e non ci risulta il Comune lo abbia contattato per mettere in campo delle sinergie.
Che cos’ha fatto il Comune in risposta a tutto questo? Almeno pubblicamente niente!
Ben 40 giorni di assoluto silenzio. Perché?
Battaglia già abbandonata quella la difesa dell’ospedale o cosa?
C’è stata l’alluvione, vero; ci si sono stati problemi più urgenti, vero anche quello, ma sull’ospedale dal Comune non abbiamo più saputo nulla. Ci auguriamo che a portare avanti la battaglia contro il ridimensionamento dell’ospedale non sia soltanto il sindaco Gianluca Bardone ma anche altre persone, in Comune, perché in caso contrario sarebbe francamente preoccupante se tutto fosse affidato ad un’unica persona.
27 ottobre 2014