Nel generale dissesto della sanità pubblica, un concreto sollievo per i cittadini che devono usare presidi per incontinenza era generato dalla possibilità di rifornirsi di quanto loro necessita presso farmacie e negozi specializzati, scegliendo il prodotto più gradito o che, perlomeno, fa loro sopportare con meno disagi la vita quotidiana.
L’annunciata asta regionale, che si baserà unicamente sul ribasso del prezzo e sul presunto risparmio per le casse regionali, priverà di fatto tutti gli aventi diritto di esercitare anche questa minima libertà, costringendoli ad usare lo stesso prodotto o, naturalmente, a pagare di tasca propria quanto loro
Unione Nazionale Consumatori (Unc) del Piemonte contesta la metodologia proposta dalla Regione ed il modo di affrontare tale problema che affligge migliaia di cittadini piemontesi, a tutela dei quali UNC attiverà tutti gli strumenti che la legge attribuisce alle associazioni consumeristiche per contrastare l’eventuale iter dell’annunciata delibera di giunta, rimarcando così di fatto il diritto di coloro che soffrono una condizione invalidante ad approvvigionarsi liberamente di quanto loro necessita per affrontare con più serenità la vita quotidiana.
Patrizia Polliotto
Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori
27 ottobre 2014