Le foto ritraggono la Cava Montemerla a Tortona (profondità 10 mt.), dove, a quanto pare, è previsto il deposito di 2,2 milioni di metri cubi di smarino cioè il materiale proveniente dal Terzo Valico che secondo i No Tav avrebbe alta probabilità di contenere amianto e sostanze tossiche di risulta degli scavi.
“Si tratta di un’area esondabile – dicono i No Tav – e ce ne rendiamo conto in questi giorni di pioggia) : il Grue è esondato leggermente a nord della cava, le rogge hanno portato l’acqua qui. Attualmente la cava è invasa da circa 3 mt. d’acqua (forse più in alcuni punti) fuorusciti da una roggia limitrofa. Se il Grue avesse rotto 100 mt. più a sud, di acqua ce ne sarebbe per oltre 10 metri”
Come si può osservare in alcune foto, in un tempo brevissimo, molti uccelli acquatici hanno già adottato il “laghetto”.
”Peccato che là sotto, per quello che sappiamo – continuano i No Tav – può esserci davvero di tutto, viste le attività poco edificanti a cui erano dedite alcune ditte coinvolte in affari con la criminalità organizzata (vedi inchieste su notavterzovalico.info). In ogni caso, se questa è la situazione, non è difficile immaginare cosa potrebbe succedere con un’esondazione in queste zone una volta depositati smarino, amianto e veleni in cava..le falde assorbono.”
Tutto questo a breve distanza i dal quartiere più popolato di Tortona, l’Oasi-Paghisano, che comprende da scuole di ogni ordine e grado, zone residenziali, negozi e centro commerciale.
“Il Cociv – aggiungono i No Tav – pare abbia dichiarato che non intende rinunciare a quest’area per il deposito dello smarino. Tutto questo mentre 1800 firme di cittadini contrari al deposito di smarino e scavi nelle cave giacciono in un cassetto in Comune…La nostra lotta, invece, va avanti e riteniamo sempre più di esser nel giusto. Lo diciamo da tempo: il progetto del Terzo Valico è pericoloso, lo dimostrano le frane, gli smottamenti, le alluvioni di questi giorni, tutti in zone interessate da cantieri, cave, tragitto dell’opera. Non è un caso, come non lo è la frana proveniente dal Cantiere del Terzo Valico a Fegino, arrivata sul Freccia Bianca.”
I No tav invitano a guardare bene le foto che ci hanno mandato e riflettete su cosa potrebbe succedere alla prossima alluvione.
“Non vogliamo questo per la nostra terra – concludono – non vogliamo che più di 6 miliardi di euro, soldi pubblici, vengano sottratti alla manutenzione e alla lotta contro il dissesto idrogeologico e usati per un’alta velocità che serve solo al Consorzio dei costruttori e achi gestisce il ciclo del cemento!E’ urgente mettere in sicurezza il territorio.”
15 ottobre 2014