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Indagine degli industriali: indicatori in rialzo. Alessandria isola felice?

Secondo i dati dell’Unione industriali di Alessandria, si confermano, nel trimestre d’autunno, le aspettative di miglioramento dell’economia degli industriali della nostra provincia, e le attese rafforzano il trend nel complesso più positivo che già si annunciava nell’ultimo semestre.

Lo rilevano i risultati della 160a Indagine Congiunturale Trimestrale di Confindustria Alessandria, che registra le previsioni di attività delle imprese associate per il trimestre ottobre-dicembre 2014.

Osservato nel suo insieme, tuttavia, lo scenario economico nazionale e internazionale mostra ancora luci ed ombre.

In questo contesto, possiamo azzardarci a definire il nostro territorio un’isola felice?

I risultati dell’Indagine Congiunturale, elaborata dall’Ufficio Studi di Confindustria Alessandria, alla quale hanno collaborato circa cento aziende associate, tra le manifatturiere e quelle dei servizi alla produzione, sono stati presentati il 1° ottobre ad Alessandria, dal Presidente di Confindustria Alessandria, Marco Giovannini, e dal Direttore, Fabrizio Riva.

Marco Giovanini

“Dall’analisi dei dati – dicono all’unione industriali – emergono cifre sostanzialmente in linea con l’indagine estiva: gli indici del comparto manifatturiero sono in rialzo per produzione, ordini totali ed export, seppure permangono ancora negativi per occupazione e reddività. Si registra la tenuta del grado di utilizzo degli impianti, della propensione ad investire, e di chi ha lavoro per più di un mese. La previsione di ricorso alla cassa integrazione è in lieve rialzo, ma la maggioranza degli intervistati (l’80%) prevede invariata l’occupazione. E’ in crescita il ritardo negli incassi, mentre il portafoglio ordini a breve termine risale.”

In sintesi, l’indice di previsione dell’occupazione è a –2, l’indicatore della produzione cresce ed è positivo a +11. Sono positivi e in rialzo sia gli ordini totali a +2, sia gli ordini export a +9.  L’indicatore specifico della redditività nel trimestre a venire è negativo a –16, anche se il 72% degli intervistati si attende una costanza della reddività. La previsione di ricorso alla cassa integrazione risale ed è segnalata dall’19% degli imprenditori del campione e la maggioranza degli intervistati (l’80%) prevede invariata l’occupazione. Il grado di utilizzo degli impianti è sostanzialmente stabile al 70% della capacità, e la propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali, resta positiva ed è dichiarata dal 65% degli intervistati. Il ritardo negli incassi risale ed è segnalato dal 68% degli intervistati, mentre l’81% ha lavoro per più di un mese.

Il dettaglio dei settori produttivi più rappresentativi mostra andamenti sostanzialmente in linea con l’indagine generale, dal metalmeccanico (positivo per export e produzione), alla chimica e alla gomma-plastica (bene per l’export), all’alimentare, legato alla stagionalità, con indici tutti positivi e in crescita.

La rilevazione riferita al settore dei servizi alle imprese  mostra previsioni in linea con l’andamento del precedente trimestre, con occupazione a -18, mentre il livello di attività cresce a +13, e l’indice di nuovi ordini sale a +5. Scende invece a – 38 il dato per la redditività. Il 71% ha lavoro per più di un mese.

 

Nella foto da sin: Fabrizio Riva e Marco Giovannini

“Il Centro Studi di Confindustria” – commenta Marco Giovannini, Presidente di Confindustria Alessandria – presentando gli Scenari Economici, scrive: “Lo scenario economico è a due facce. Nell’insieme la crescita è più bassa. La faccia rassicurante: buone dinamiche e prospettive extra-europee. La faccia preoccupante: il deterioramento del quadro in Eurolandia (stop della ripresa) e Italia (prosegue la recessione)”. Il discreto andamento rilevato dall’indagine congiunturale provinciale per il secondo trimestre consecutivo, ci deve far pensare che noi siamo la “faccia rassicurante” dell’economia nazionale o, come diciamo nel nostro titolo: “L’isola felice”? Non è necessariamente così, come ovvio, e le difficoltà non finiscono attraversando il confine provinciale, saremmo ingenui ad asserirlo. Di certo però – afferma Giovannini – i dati, pur con gli alti e bassi che, per esempio, segnalano le previsioni sulla redditività, sui ritardi di pagamento, su un’economia che nel complesso compete senza creare occupazione, ci confermano di essere una provincia con un tessuto industriale robusto, capace di stare sui mercati, con ottimo contenuto delle produzioni, con volontà di migliorare (sempre con attenzione alle tecnologie), capace insomma di competitività e investimenti.

Lancio quindi un imperativo agli imprenditori: “Crediamoci e teniamo duro!” ed alle istituzioni e al tessuto sociale: “Credeteci e tenete duro, insieme a noi!”.

 1 ottobre 2014

 

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