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Il Sindaco Gianluca Bardone lancia un appello per l’Ospedale: “Scrivetemi, fate sentire la vostra voce, facciamo un Comitato”

Il sindaco Gianluca Bardone

L’ospedale di Tortona rischia di essere fortemente ridimensionato e in futuro, forse di morire. Per questo è necessaria la partecipazione di tutta la città per salvarlo: dalle associazioni, agli enti, ai singoli cittadini. Lo dice il sindaco Gianluca Bardone che lancia un accorato appello alla mobilitazione attraverso la costituzione di un Comitato in difesa dell’ospedale

Il primo cittadino chiede di scrivergli e di inviare un’email.

Oggi Cronaca si unisce all’appello del sindaco, per cui se oltre che inviare l’email a ufficiostampa@comune.tortona.al.it la inviate anche a direttore@oggicronaca.it noi saremo ben felici di pubblicare tutte le vostre email con le vostre opinioni al riguardo e con  la dichiarazione implicita che autorizzate il giornale a farlo.

Se invece volete mantenere l’anonimato è sufficiente che lo indichiate.

Se vogliamo veramente evitare che l’ospedale faccia la fine di quello di Valenza, è arrivato il momento di far sentire la nostra voce: sui giornali, all’Asl, in Regione, dovunque possibile.

E ora di seguito pubblichiamo l’appello del sindaco di Tortona, Gianluca Bardone

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Cari cittadini e cittadine,

in campagna elettorale più volte mi avete sentito dire che avrei lottato per evitare il depauperamento del nostro ospedale, qualcuno può aver pensato che le mie fossero soltanto promesse e che me ne sarei presto dimenticato.

Come sapete da quando mi avete voluto vostro Sindaco ho dovuto affrontare una serie di emergenze come quella della scuola Sarina, la questione del punto Inps, la relazione del Mef e la chiusura del bilancio che questa settimana è stato approvato in Consiglio Comunale, ma l’Ospedale era ed è una priorità per questa amministrazione, e lo abbiamo dimostrato convocando tutti i sindaci del Tortonese per sollecitarli ad essere uniti nell’opporsi alla chiusura seriale di reparti perfettamente funzionanti.

In questi pochi mesi da Primo Cittadino ho incontrato i vertici ASL in Alessandria, mi sono confrontato con la Regione e ho organizzato un presidio davanti all’Ospedale, da anni preso di mira e costantemente penalizzato a vantaggio di nosocomi vicini.

Eppure i primi significativi cambiamenti strutturali atti a migliorare la qualità del servizio erogato sono iniziati nel 2000 con gli interventi di umanizzazione dei reparti dotando ogni camera di servizi igienici,di due letti e di sistema di climatizzazione oltre che di un soggiorno pazienti.

Nella ristrutturazione sono stati usati materiali e tinte frutto dei più recenti studi, condotti all’epoca degli interventi, per offrire (per quanto possibile) nuovi ambienti di degenza più luminosi e dotati di servizi completi con una maggiore attenzione alla privacy del paziente.

La qualità delle prestazioni sanitarie è stata invece implementata grazie alla realizzazione di un nuovo laboratorio per la preparazione, in totale sicurezza, di farmaci chemioterapici in adiacenza al reparto di terapia oncologica. Si, stiamo parlando proprio dello stesso laboratorio che ora viene chiuso per concentrare tutta la produzione e la somministrazione in Alessandria.

Risalgono invece al 2004 gli interventi di ristrutturazione ed ampliamento, solo dieci fa l’ospedale raddoppiava in orizzontale la superficie per consentire l’umanizzazione di chirurgia, neurologia e ortopedia. Si provvedeva alla creazione di una nuova hall di ingresso in via XX Settembre e alla creazione di una nuova struttura obitoriale, dotata anche di sala per autopsie con annessi locali di pertinenza gestionale.

La “rivoluzione ospedaliera” del 2004 ha visto in primis la realizzazione del reparto di rianimazione con sei posti letto, di cui uno per infettivi e una sala per il trattamento in urgenza del paziente assimilabile, per concetto e funzionalità, ad una vera e propria sala operatoria dedicata e adiacente. Creata ex novo anche la radiologia climatizzata e dotata di t.c. e r.m. oltre alle altre sale di radiodiagnostica più convenzionale con aree di attesa dedicate e suddivisa in area pazienti e area operativa.

La ristrutturazione ha coinvolto anche il reparto di ostetricia e ginecologia, con la creazione di nuove sale parto con isola neonatale di primo intervento adiacenti alle sale operatorie e alla pediatria. Oltre a questi interventi sostanziali, anche la struttura per dializzati è stata interessata dal rinnovamento del 2004, dotandosi di sistemi per la rigenerazione dei reni artificiali

Creata ex novo l’area di attività endoscopica dotata di tre sale operatorie, locali di preparazione e

attività accessorie; ristrutturati, invece, i due piani dei blocchi operatori con creazione di una nuovissima sala di chirurgia laparoscopica dotata di sistemi gestionali “touch screen”; ristrutturato anche il DEA (Dipartimento Emergenza Accettazione) in corso d’opera on sospensione momentanea per completamento iter autorizzativo da parte della regione Piemonte in relazione alla perizia di variante per la modifica di consistenza dell’area inizialmente prevista. I ritardi nel completamento dei lavori del DEA non vorrei che fossero propedeutici ad un suo depotenziamento a vantaggio ancora una volta di qualche struttura vicina.

Le esperienze di questi anni mi insegnano a dover prendere in considerazione ogni minimo segnale, se così fosse saremmo arrivati al termine di un disegno atto a far collassare la struttura.

 

E infine, tra pochi giorni entrerà in funzione un cogeneratore per la produzione in proprio di energia integrata con la messa in funzione contestuale dei pannelli solari posti sulle coperture

di tutta l’ala ovest del nosocomio.

L’adeguamento e la ristrutturazione del nostro ospedale hanno rappresentato un investimento, in termini di risorse economiche, che non lasciava presagire l’intenzione di andare a ridurre i reparti…anzi! Per anni i tortonesi non hanno avuto una voce che portasse avanti le loro battaglie e in molti mi avete chiesto di “farmi sentire”.

Oggi, vi chiedo di essere voi la mia voce ed io sarò il mezzo con il quale veicolarla. Il mio appello va a voi cittadini, alla minoranza, alle associazioni che operano nel territorio, agli enti locali, ai sindaci del tortonese, a tutti i professionisti del settore sanitario che quotidianamente si relazionano con il nostro ospedale (farmacisti, infermieri, personale tecnico e sanitario…) affinchè si faccia un’azione congiunta di protesta per evitare che una struttura di qualità come il NOSTRO ospedale diventi un edificio fantasma anche a causa del progressivo impoverimento in termini di risorse umane.

Dobbiamo mettere un punto fermo a questa operazione di discesa e iniziare, da domani a risalire. Per farlo voglio costituire un COMITATO DI DIFESA dell’Ospedale per dare maggior forza alle varie istanze del territorio.

Vi esorto quindi a scrivere a ufficiostampa@comune.tortona.al.it o a contattare il numero 3772904191.

 Il Sindaco di Tortona Gianluca Bardone


2 ottobre 2014

 

 

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