Gli impegni presi dall’ex assessore Laura Castellano nel 2011 non sono stati mantenuti e il Comune continua a pagare l’acqua che i nomadi utilizzano per lavare le macchine e le roulottes, per consumi alimentari e igienici.
Una cifra spropositata che, per stessa ammissione del sindaco Gianluca Bardone, ammonta ad oltre 95 mila euro di soldi pubblici, che finiscono tutti a carico del Comune a cui è intestato il contatore del campo nomadi sulla strada provinciale per Castelnuovo Scrivia.
Si tratta di bollette che gestione Acqua ha emesso a carico del Comune di Tortona e che, bene o male devono essere pagate con i soldi di tutti i tortonesi perché i nomadi non essendo intestatari dell’utenza, a quanto pare, non hanno tirato fuori eppure un centesimo.
Il problema non è nuovo: era già venuto a galla tre anni fa, nel 2011, con la Giunta-Berutti quando
e diede vita ad una lunga diatriba, dalla quale emerse che i nomadi, non solo non avevano pagato l’acqua potabile, ma neppure la tassa sui rifiuti.
Lo aveva ammesso l’allora assessore Laura Castellano che aveva dichiarato di risolvere al più presto il problema.
Così però non è stato e i consumi sono lievitati fino all’attuale cifra di 95 mila euro.
Da una parte, quindi, ci sono tortonesi costretti che pagano le tasse locali con le aliquote al massimo e dall’altra i nomadi che si permettano di non pagare l’acqua; non solo, ma hanno un consumo pro capite spropositato cinque volte tanto quello di un normale utente.
E tutto a carico del Comune.
Bardone però non ci sta: “Chi ha sbagliato dovrà pagare”
Abbiamo chiesto al neo sindaco Gianluca Bardone cosa intenda fare al riguardo.
“L’Amministrazione Comunale – ha risposto il sindaco – ha preso contezza che Gestione Acqua fattura da anni al Comune di Tortona i consumi di acqua relativi alle utenze del Campo Nomadi e il sospeso ha raggiunto un importo che supera i 95 mila euro. L’Amministrazione Comunale ha pertanto avviato una serie di verifiche sulla situazione pregressa e sulle motivazioni che hanno portato ad accumulare un importo di tale entità, chiedendo a tal fine un incontro con i rappresentanti di Gestione Acqua che si terrà proprio giovedì 23 ottobre presso gli Uffici comunali.”
Il sindaco di Tortona sottolinea che l’importo dovuto dai nomadi per l’acqua consumata è stato fatturato al Comune di Tortona, in quanto gli utenti del Campo Nomadi sono ancora privi di allacciamenti individuali ai contatori.
“Il Regolamento Campo Nomadi, però – aggiunge Bardone – prevede che i consumi di ogni genere (energia, acqua, raccolta rifiuti, utenze telefoniche, etc.) siano a totale carico degli utenti”; pertanto chi di competenza dovrà rendere conto all’attuale Amministrazione del perché non sia stato applicato e si sia arrivati a cifre di questa entità. E’ intenzione dell’attuale Amministrazione addivenire alla conclusione di questa annosa problematica trovando con la Società una soluzione condivisa sull’ammontare pregresso e ponendo in essere tutte le iniziative atte ad ottenere, nel più breve tempo possibile, il rimborso delle relative quote pregresse a carico degli utenti che risiedono all’interno del Campo Nomadi.”
“Per il futuro però – conclude il Sindaco di Tortona – è necessario realizzare in tempi brevi allacciamenti e volturazioni delle singole utenze a carico dei residenti del Campo Nomadi, in modo tale che la Comunità Sinti al pari di tutti gli altri Tortonesi, sia posta nella condizione di saldare direttamente e puntualmente i propri consumi e al tempo stesso la Società Gestione Acqua possa rivalersi direttamente sui soggetti eventualmente inadempienti.”
Gli impegni non mantenuti dell’ex assessore Laura Castellano
La “grana” dell’acqua non pagata esplose nel mese di marzo 2011 con cifre mai precise e chiare: si parlava prima di 35 poi di 55 mila euro fino ad arrivare ad 80 mila. Il Comune, inizialmente non aveva mai divulgato la somma esatta del debito, e dopo cruente discussioni, il 30 settembre 2011, l’allora assessore Laura Castellano durante un infuocato Consiglio comunale aveva dichiarato che Berutti aveva “costituito un tavolo di lavoro per studiare soluzioni condivise e sta elaborando un protocollo d’intesa da sottoscrivere fra le parti per una più efficace gestione dell’insediamento dei Sinti.”
In seguito parte del debito (18 mila euro) venne pagato dalla Caritas Dicoesana sottraendo quei soldi dal fondo per l’aiuto ai poveri.
La situazione naturalmente non venne risolta e così il 26 luglio 2012 nuovamente l’assessore Castellano si presentò in Consiglio comunale per aggiornare la situazione dalla quale emerse che i nomadi non avevano pagato neppure un centesimo dell’acqua consumata per bere, lavarsi e lavare persino le macchine.
“Le utenze di acqua e rifiuti, intestate al Comune di Tortona e non pagate, dal 2004 ad oggi – aveva detto allora Laura Castellano – risultano essere complessivamente pari a € 34.263 per l’acqua e ad € 22.191per la tassa sui rifiuti. Si sta lavorando per definire, anche in questo ambito, un accordo con la comunità sinta che si è sempre dimostrata collaborativa e disponibile. Il pagamento delle utenze di acqua e TIA potrà diventare esigibile da quando sarà possibile tecnicamente ed amministrativamente, far emettere bollette singolarmente intestate. A quel punto ognuno pagherà il dovuto. Per le utenze pregresse non sappiamo ancora come fare, di certo verranno fatte pagare dai nomadi. in che modo non è stato ancor deciso, ma dopo che verranno installati i contatori.. Tengo a precisare però che i costi per i consumi imputabili all’area attrezzata della Comunità non sono mai stati e non saranno mai pagati dai cittadini tortonesi”
“Il cronoprogramma stilato dagli uffici – aveva dichiarato il 26 luglio 2012 in Consiglio comunale Laura Castellano – prevede, per metà settembre (del 2012 – ndr), lo spostamento della parte di campo interessata dal passaggio della tangenziale. Contestualmente è previsto l’avvio della prima fase dei lavori per la realizzazione delle piazzole. I primi interventi interesseranno la predisposizione della fognatura all’interno dell’area e tra i singoli spiazzi. Una volta terminata questa fase si procederà con la seconda fase che consisterà nel completamento della sistemazione del campo e nella definizione delle piazzole. Tutti i lavori, come previsto nell’accordo sottoscritto nei mesi scorsi, saranno a carico della Comunità Sinta.”
Cosa sia successo da allora ad oggi non è più saputo: l’unica certezza è che il Comune continua a pagare l’acqua utilizzata dai nomadi malgrado l’assessore
Un consumo esagerato di acqua potabile
Nel frattempo arrivò anche l’ennesima interrogazione, stavolta della Lega Nord, che mise in luce una strana situazione: il consumo medio di acqua per una normale persona varia 40 a 60 litri al giorno. I Sinti che abitano al Campo nomadi sono 110 quindi dovrebbero consumare al massimo 6.600 litri di acqua al giorno cioè 6 metri cubi e mezzo per un totale di circa 400 metri cubi. Ebbene secondo i dati della Lega Nord, in un periodo di 57 giorni i nomadi avevano consumato ben 2.015 metri cubi di acqua, cioè uno sproposito.
Qualcuno sosteneva che il consumo spropositato di acqua era dovuto al continuo lavaggio di auto roulottes che sono sempre in ordine e pulite, ma in realtà non si è mai capito il motivo di questo eccessivo utilizzo di acqua potabile.
20 ottobre 2014