Le indagini scaturivano da una serie di denunce presentate da persone, residenti nelle province di Alessandria, Pavia e Genova, che lamentavano di aver ricevuto dei solleciti di pagamento, da una finanziaria, per prestiti da loro mai richiesti relativi ad autovetture mai acquistate.
Il piano era stato organizzato da personaggi “compiacenti” nei minimi dettagli ed in particolare:
- un intermediatore finanziario, non dipendente della finanziaria oggetto della truffa, procurava le copie fotostatiche di documenti di riconoscimento intestati a persone che in passato avevano acceso dei prestiti, presso altre finanziarie, definiti in gergo “buoni pagatori”;
- un esercente di telefonia mobile, utilizzando i suddetti documenti, attivava le utenze telefoniche da inserire nella richieste di finanziamento;
- un rivenditore di autovetture inoltrava la richiesta di finanziamento alla finanziaria per l’acquisto delle vetture;
- due agenzie di pratiche auto, che curavano il passaggio di proprietà del veicolo all’ignaro acquirente.
Il risultato era sicuro in quanto il finanziamento veniva puntualmente concesso.
Con questo sistema sono state acquistate sei auto di grossa cilindrata che venivano immediatamente rivendute ad altre persone e/o esportate all’estero.
La truffa, ai danni della Finanziaria è risultata ammontante a complessivi euro 186.700,00.
Due autovetture, di grossa cilindrata, dal valore complessivo di 40 mila euro sono state recuperate, sequestrate e restituite ai legittimi proprietari.
16 ottobre 2014