Se n’è discusso martedì sera durante la riunione della Commissione commercio, alla presenza di alcuni operatori commerciali.
A lanciare l’allarme è stato il tortonese Nunzio Zecchino, vice presidente provinciale della Confesercenti: “Non ci sono soldi – ha detto in Commissione – e la gente non ha possibilità di fare acquisti. Gli stipendi sono fermi da dieci anni e la pressione fiscale aumenta. Questo vale in tutto il Paese. Per quanto riguarda Tortona, invece, credo che forse sarebbe meglio organizzare meno iniziative ma più mirate e qualificate in modo da coinvolgere anche molte persone provenienti da fuori.”
Durante la riunione, in diversi, hanno sostenuto che l’idea dei banchetti provenienti da fuori che vendono merci la domenica è ormai tramontata e non ha più grandi riscontri.
Se il commercio tortonese è in contrazione, però la colpa non è solo della crisi, m anche degli stessi commercianti: i dirigenti comunali infatti hanno criticato aspramente certi atteggiamenti dei Commercianti tortonesi: “Abbiamo organizzato diverse manifestazioni specie la domenica – è stato detto in Commissione per venire incontro alle esigenze dei commercianti, ma non sono arrivate risposte omogenee sulle aperture domenicali e i risultati non sono confortanti.
Il Comune accusa i commercianti di mancata sinergia, perché è inutile organizzare della manifestazioni la domenica se poi chi arriva in città trova i negozi chiusi.
Una proposta che almeno per una settimana potrebbe essere un vero e proprio toccasana per il commercio è arrivata dall’assessore Marcella Graziano: “Nel 2015 – ha detto – Arena Derthona sarà concentrata su un’unica settimana dal 4 all’ 11 luglio. Potrebbe essere l’occasione per coinvolgere tutta la città, enti associazioni, commercianti ed ambulanti che tra un concerto e l’altro (ne sono generalmente previsti tre per Arena Derthona ndr) potrebbero riempire le serate con tante manifestazioni.”
Bottazzi ha proposta di abbinare il biglietto di Arena Derthona con sconti nei locali: “Si potrebbero trovare ristoranti – ha concluso Bottazzi – che offrono pranzo e cena a 20 euro o meno; prezzi accessibili in modo che la gente sia invogliata a rimanere in città e a cenare fuori.”
Le possibilità sono parecchie, ma molto dipenderà dalla volontà e dalla voglia dei commercianti di attivarsi.
15 ottobre 2014