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Alessandria, un macedone arrestato per contrabbando, un italiano per furto e un marocchino per droga

carabinieri - I-QContinua in maniera energica e determinata l’azione di contrasto attuata attraverso l’incremento delle pattuglie sul territorio che ha visto un’attenta vigilanza delle principali vie di comunicazione e di tutti i quartieri della città e dell’hinterland da parte dei Carabinieri della Compagnia di Alessandria diretta dal Maggiore Massimiliano Girardi con tre arresti in tre episodi distinti nell’arco di 12 ore e varie denunce a piede libero.

Gli episodi salienti sono i seguenti:

I Carabinieri del  Nucleo Operativo della Compagnia Di Alessandria hanno arrestato per detenzione di tabacco lavorato estero di contrabbando Zoki Mitev, cittadino macedone di 43 anni, domiciliato a Mandrogne. I militari, nel pomeriggio del 9 ottobre, ricevevano una notizia che l’uomo potesse detenere della sostanza stupefacente e quindi si portavano a Mandrogne presso l’abitazione dell’uomo per procedere alla perquisizione locale. Nel corso della perquisizione, nella camera da letto matrimoniale e nel garage venivano rinvenute 56 stecche di sigarette Marlboro rosse, 81 stecche di sigarette Marlboro bianche, 5 stecche di sigarette Rodeo e 140 pacchetti sfusi di sigarette di varie marche per un totale di oltre 30 kg di sigarette, il tutto privo del sigillo del monopolio dello Stato. In considerazione che la normativa, all’articolo 291-bis del DPR 43 del 1973, prevede l’arresto per chi detiene oltre 10 kg di sigarette di contrabbando, l’uomo veniva arrestato e trattenuto nelle camere di sicurezza della Compagnia di Alessandria in attesa della convalida dell’arresto e del rito direttissimo di venerdì 10 ottobre. Le sigarette sequestrate venivano trattenute in un magazzino della caserma in attesa del successivo versamento al Comando della Guardia di Finanza di Alessandria competente per le successive incombenze in materia di tabacco.

 

I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Alessandria hanno arrestato per furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale Giacomo Migotto, 55 anni e già sottoposto alla libertà vigilata. Nel pomeriggio del 9 ottobre la gazzella interveniva urgentemente in via Lecca di Spinetta Marengo perché un imprenditore che stava svolgendo delle opere di ristrutturazione in un condominio di quella via aveva lasciato la sua auto aperta per caricare e scaricare del materiale da lavoro e aveva visto un uomo che gli aveva rubato dal veicolo un martello pneumatico elettrico del valore di 350 euro. Però un operaio della ditta notava il fatto e inseguiva il ladro che fuggiva dentro la sua abitazione sita nello stesso condominio. Chiesto l’intervento di una pattuglia al 112 e giunta sul posto la gazzella, i militari decidevano di procedere a perquisizione domiciliare nei confronti del Migotto, individuato quale autore del furto, al fine di recuperare l’oggetto rubato. Giunti alla porta dell’abitazione, i militari intimavano al Migotto di aprire perché dovevano eseguire la perquisizione, ma l’uomo rifiutava di aprire con l’intenzione di impedire l’atto. Dopo 30 minuti di tentativi verbali, il Migotto apriva la porta di casa permettendo ai militari di entrare e verificare che l’uomo era palesemente ubriaco. Lo stesso dava vita a un’aggressione nei confronti dei militari prima con sputi e poi calci e pugni, che fortunatamente non andavano a segno. L’uomo veniva immobilizzato e la perquisizione poteva quindi continuare. I militari notavano dalla finestra che si affaccia su un campo adiacente l’abitazione che in mezzo all’erba c’era un martello pneumatico che corrispondeva a quello rubato e che l’uomo, prima di aprire la porta ai militari, aveva gettato dalla finestra. L’uomo veniva quindi arrestato per furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Anche nel corso della traduzione in caserma l’uomo tentava di aggredire i carabinieri, sputando, scalciando e insultando gli operanti fin dentro gli uffici dell’Arma. Migotto, tuttora sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata in considerazione della sua pericolosità sociale che gli prescrive tra le altre cose di non fare uso di bevande alcooliche, prescrizione violata perché in stato di evidente ubriachezza, veniva a quel punto rinchiuso nella camere di sicurezza della Compagnia di Alessandria in attesa della convalida dell’arresto e  rito direttissimo di venerdì 10 ottobre, mentre il martello pneumatico veniva restituito al legittimo proprietario.

 

I Carabinieri della Stazione Alessandria Cristo hanno arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente Abdladi Tnaib, cittadino marocchino di 25 anni, domiciliato ad Alessandria, clandestino sul territorio nazionale. A seguito di numerose segnalazioni di spaccio di stupefacenti in via Don Minzoni pervenute da tantissimi cittadini ormai stufi di un continuo via-vai nella zona di persone in cerca di stupefacente, veniva organizzato un servizio mirato di osservazione con personale in borghese coadiuvato da una pattuglia in uniforme per procedere immediatamente in caso di necessità. Veniva quindi notato un giovane marocchino che rientrava a casa intorno alle 2 di notte per uscire nuovamente alle 3 circa, la qual cosa insospettiva i militari di osservazione. Veniva quindi focalizzata l’attenzione sul giovane e veniva informata la pattuglia in servizio che nell’arco di pochi secondi interveniva e, nell’arrivare in via Don Minzoni, si imbatteva nel giovane che vedendo la pattuglia dell’Arma si dava alla fuga a piedi, gettando diversi involucri termosaldati. Dopo un breve inseguimento in auto e a piedi veniva fermato e trovato ancora in possesso di una involucro di cocaina. Si procedeva quindi alla perquisizione della sua abitazione dove veniva rinvenuto un bilancino di precisione e altre 25 dosi termosaldate di cocaina tutte occultate dietro un mobile, nonché un involucro contenente della polvere bianca utilizzata per tagliare la cocaina. Inoltre, veniva rinvenuta la somma di 70 euro composta di banconote di piccolo taglio. Considerato che l’uomo non svolge alcuna attività lavorativa, che non ha documenti e che è irregolare sul territorio italiano, che la quantità di droga, la suddivisione della stessa e la presenza di strumenti di precisione per il peso facevano pensare a un’attività di spaccio, l’uomo veniva arrestato e tradotto presso il carcere Cantiello e Gaeta. La droga e i soldi venivano sequestrati e l’uomo veniva anche denunciato per essersi trattenuto sul territorio italiano seppur privo del relativo permesso di soggiorno.

 11 agosto 2014

 

 

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