Avute le necessarie notizie, proseguiva nella richiesta di finanziamento. La donna seguiva varie tappe una delle quali prevedeva la ricarica di una carta postepay, di cui le era stato dato il numero, della somma di 210 euro, cifra che veniva depositata a titolo di garanzia per il finanziamento in questione.
Intanto la signora aveva più volte modo di contattare delle persone diverse tra loro e appartenenti verosimilmente a questa società finanziaria che le davano i ragguagli e le indicazioni da seguire di volta in volta. Alla fine di maggio però riceveva una telefonata che le diceva che non sarebbe mai stato accettata la sua richiesta di finanziamento e la donna chiedeva all’interlocutore la restituzione della somma versata in precedenza, cosa che non è mai più avvenuta.
Da accertamenti presso le banche dati si verificava l’inesistenza di un gruppo societario come quello che offriva tali finanziamenti. Alla fine degli accertamenti, venivano identificati i tre uomini denunciati all’Autorità Giudiziaria e si accertava anche che due di loro erano stati già denunciati in passato per reati analoghi commessi con la stessa tecnica.
20 ottobre 2014