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Viaggi: Stoccolma, ecco come si vive nella Venezia del nord


Sera a Stoccolma.  Passeggiata con Michele, l’accompagnatore turistico della Boscolo Viaggi. Arriviamo a Gamla Stan, ovvero la parte vecchia della città, dove è posto anche il Palazzo Reale. C’è una piazza, la piazza di Stortorget, meglio conosciuta come la Piazza del Bagno di Sangue che ebbe luogo nel 1520 su ordine del Re di Danimarca Cristiano II. Qui ci sono anche alcuni bar. Pieni di gente. E c’è anche  una splendida fontana.

Michele ci guarda e con fare serioso ci dice: “Narra una leggenda che chi fa il giro della fontana cinque volte riceverà dei soldi, sette volte e troverà moglie, nove volte e sarà incinta. Chi vuole fare il giro della fontana?” Come non detto.

Quasi tutti i partecipanti all’escursione decidono di sottoporsi alla prova. E fanno il giro anche quando Michele dice che lo si deve fare saltando su di un piede solo.

A Gamla Stan ci sono vicoli colorati dove si affacciano negozi assai carini. Fra questi anche ristoranti gestiti da italiani. Gamla Stan è un posto magico, assolutamente da visitare, anche per vedere la Stoccolma di una volta. Senza dimenticarsi di andare in una panetteria piena di leccornie e di dolci tipici.

COME SI VIVE IN  SVEZIA



Rossana nel corso della giornata ci aveva dato altre informazioni sulla Svezia. Ad esempio ci sono tre canali televisivi statali dove la pubblicità è vietata e gli svedesi pagano un canone pari a circa cento euro. I

n tutta la Svezia le prestazioni mediche del Servizio Sanitario Nazionale sono parzialmente a pagamento, con il sistema del Ticket. La visita presso un medico di base costa, a Stoccolma, per esempio, 150 corone, un euro vale nove corone, inclusi eventuali esami di laboratorio; quelle specialistiche 350 corone come le visite al Pronto Soccorso.  Il ricovero in ospedale per chi è svedese e risiede in Svezia ha un ticket giornaliero di 80 corone.

E’ previsto un limite massimo di 900 corone in un anno. Per i ragazzi fino a diciotto anni l’assistenza medica e dentistica è gratuita. Nelle scuole dell’obbligo tutto è gratuito, compresi libri, materiale di cancelleria e mensa. All’Università non ci sono tasse da pagare, solo il costo dei libri. I genitori dei ragazzi che si iscrivono all’Università chiedono allo Stato un contributo per consentire loro di mantenersi agli studi.

Un prestito che sarà restituito dai ragazzi quando questi troveranno un impiego, senza interessi da versare. La popolazione in Svezia è costituita per il 10% da immigrati e l’età media è di 77 anni per gli uomini e di 82 per le donne.

 

NESSUN EVASORE?

Quindi Rossana puntualizza: “In Svezia non ci sono evasori.” Quindi ci racconta la storia del massacro di Stoccolma nel novembre del 1520, dopo che Cristiano II, re di Danimarca, era stato incoronato anche re di Svezia. Al culmine di tre giorni di festeggiamenti, uccise tutti i nobili svedesi con la lista che gli era stata compilata dallo stesso Vescovo che lo aveva incoronato. Ma, purtroppo per lui, un nobile non era presente ai festeggiamenti, si chiamava Gustavo Vasa e Gustavo Vasa raccolse un esercito e nel 1523 sconfisse il re danese. Una puntualizzazione sul carattere degli svedesi: “D’estate amano stare all’aperto e nei locali, d’inverno recarsi al teatro od all’opera. Insomma, non stanno mai in casa.”

Rammentandoci un dato: oltre 75.000 auto entrano ogni giorno in Stoccolma. Da qui l’introduzione di una tassa di ingresso.

 

20 ANNI PER BERE ALCOL

Rossana ci rivela quindi che in Svezia le norme sugli alcolici sono molto severe: per acquistarli occorre avere vent’anni e per berli in un locale pubblico diciotto. E si possono acquistare, al venerdì’ pomeriggio od al sabato, solo in negozi a gestione statale, dove è praticamente possibile trovare ogni tipo di bevanda alcolica proveniente da ogni parte del mondo. Questi locali si chiamano Systembolaget ed hanno una inconfondibile insegna verde e gialla.

In Svezia il tasso alcolico consentito ai guidatori è pari allo 0%. Rimaniamo storditi da tutte queste notizie ed eccoci arrivati al museo Vasa.

 

LE BELLEZZE DELLA CAPITALE SVEDESE

Un museo costruito per una nave. Una storia affascinante. E tragica. Questa nave, così massiccia, lunga 52 metri e con una stazza di 1200 tonnellate, uno dei più imponenti vascelli mai costruiti. Doveva servire al re Gustavo II Adolfo nella sua guerra contro i Polacchi ed alla sua costruzione lavorarono oltre 400 persone. Il viaggio inaugurale fu anche il suo ultimo viaggio: una folata di vento si levò improvvisa, il comandante riuscì a raddrizzare una volta l’imbarcazione ma la seconda volta fu fatale ed il Vasa si piegò su di un fianco ed affondò. Le cause? Innanzitutto i portelli dei cannoni aperti che imbarcarono prontamente acqua ma le cause furono altre, nella stessa idea della sua costruzione. Rossana ci dice e ci fa vedere che il Vasa ha due fila di cannoni, le navi dell’epoca ne avevano solo una. Inoltre allora si “copiava”, praticamente, con minimi adattamenti, dai progetti di navi preesistenti e non si considerò le particolarità del Vasa.

Rossana ci dice anche che di fronte al disastro si cercarono i responsabili ma il progettista era morto l’anno precedente il varo della nave e chi terminò l’opera affermò di averne seguito fedelmente le indicazioni. L’ammiraglio si difese rilevando che non aveva potuto effettuare le manovre complete per stabilire il grado di affidabilità della nave e questo perchè era presente il Re.

Questi, naturalmente, conclude Rossana, non poteva essere giudicato e così questo “scaricabarile”, in voga anche a quei tempi, funzionò alla perfezione nel senso che del disastro nessuno fu chiamato a risponderne.

 

L’ECONOMIA IN SVEZIA

Usciamo dal museo Vasa ed uscendo Rossana ci dice alcune cose sull’economia in Svezia. Ci dice, sostanzialmente, che anche qui c’è un poco di recessione anche se la crisi non è ai livelli conosciuti nell’Europa meridionale. Ma l’economia conosce qualche scricchiolio e non è più facile come un tempo cercare lavoro in Svezia. Fondamentale, per chi lo voglia trovare, è l’avere un alloggio con regolare contratto di affitto e rivolgesi al corrispettivo del nostro ufficio di collocamento. Riguardo ai laureati c’è qualche possibilità in più per coloro che hanno conseguito il titolo in lingue mentre per le altre figure soprattutto per coloro che hanno qualche competenza di carattere tecnico. Ed ancora: in Italia si discute tanto di unioni civili ma Rossana afferma che in Svezia questo è un problema superato, che le coppie di omosessuali sono equiparate a quelle eterosessuali e che i figli delle prime hanno gli stessi diritti dei bambini nati dalle seconde. Arriviamo alfine all’hotel dove soggiorniamo, il suo none è Scandic e si trova in Sergel Plaza, nel centro di Stoccolma, vicino a negozi, ristoranti ed a locali di intrattenimento. Scandic è leader di mercato senza rivali nei Paesi nordici con quasi 230 alberghi e si deve dire che, in fatto di alberghi, ma non solo, il tour operator Boscolo Viaggi ci ha trattato davvero bene. Nel pomeriggio bellissima gita in battello “Sotto i ponti di Stoccolma” con il quale vediamo tutta la capitale svedese dall’acqua. Si naviga sotto quindi ci ponti e si attraversano due chiuse che collegano il Saltsjon al lago Malaren. Il giorno dopo, come accaduto ad Oslo, appuntamento con il supermercato e la traduzione in euro di alcuni prodotti. Tanto per gradire: cavolfiori un euro e 83 centesimi al chilo e, con la stessa unità di misura, tre euro e 56 centesimi i limoni, due euro e 69 i pomodori, tre euro e 24 le fragole, quattro euro e 32 le pesche, le mele golden Italia due euro e 69, il Philadelphia di duecento grammi due euro  quattro centesimi. Al pomeriggio si parte: un’occhiata a Stoccolma e si sale sulla nave che ci condurrà, con una mini crociera, all’ultima tappa del nostro viaggio: Helsinki.

Maurizio Priano 

9 settembre 2014

 

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