E’ morto in questi giorni  dopo una lunga e invalidante malattia, Gino Bailo, apprezzato e fine scrittore di ciclismo, ma soprattutto “coppologo” di fama internazionale. Tortonese, classe 1932, geometra ma grande cultore della bicicletta, fu amico e confidente di Fausto Coppi Fondatore dell’Associazione Fausto e Serse Coppi a Castellania è l’autore di uno dei più importanti lavori sul Campionissimo.

Pubblichiamo una nota di Carlo Delfino

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Bailo e Coppi in una foto d'epoca tratta da www.tuttobiciweb.it

Bailo e Coppi in una foto d’epoca tratta da www.tuttobiciweb.it

Salutiamo l’amico Gino Bailo. Schivo, riservato, ma anche fieramente testardo e presente nel sociale della sua Tortona. Lui che sulla coerenza ha costruito una fama da “coppologo”, in fondo un’intera vita, con il rischio (o il merito) di sbattere anche la testa pur di cavalcare e divulgare le proprie convinzioni e veicolare un’immagine
di ciclismo dai contorni forse un po’ romantici, nostalgici.

Sempre in lotta con la deriva mercantile dei tempi nostri, da lui così mal sopportata.
Unico, è innegabile. Un’unicità che ne fanno un esempio. O meglio,un punto di riferimento. Non un maestro, però, giacché la sua discrezione, la sua educazione, quel profilo basso scelto quasi l’avesse fatto apposta per lasciare la ribalta ai suoi interlocutori, gli impedivano di impartire lezioni o dirsi più bravo degli altri.

Si potrebbe chiamare umiltà, tuttavia preferisco parlare di modestia e competenza. Faro e riferimento per noi, autorevole più che autoritario, ha scritto, commentato e raccontato Fausto al fine di farlo amare.

Preciso, rigoroso, finanche schematico ma mai sopra le righe, ha dato fiato e visibilità originali alla vita, e alla morte
del Campionissimo con un amore e un’attenzione per la quale si sono sprecati attestazioni di stima e ringraziamenti, dei quali mai però ha fatto sfoggio.
Ecco perché la sua eredità è pesante, ma alla stessa stregua molto stimolante. Nel momento del contributo alla sua memoria mi è più chiaro quanto il mio percorso passionale e appassionato per il ciclismo fosse legato al suo.

A lui dobbiamo tutti un attestato di stima e una considerazione della quale la famiglia, ma anche la sua città, andrà sempre fiera.

Carlo Delfino


7 settembre 2014