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Tortona non era la sola a distribuire premi in più ai dipendenti comunali, c’era anche Firenze, ma i controlli?

Un milione di euro percepiti in più del dovuto che i dipendenti del Comune dovranno restituire alle casse comunali. Se poi in fase di conteggio saranno in misura inferiore, come avvenuto in altri comuni, questo verrà accertato in seguito.
Nel frattempo grazie alla nostra lettrice Annamaria Agosti che ha scandagliato in lungo e in largo il web, si scoprono cose molto interessanti, fra cui il fatto che generalmente in casi come quello di Tortona, a quanto pare, nessuno controllava: né gli amministratori comunali e neppure i revisori dei conti.
Ora però vi lasciamo all’interessante lettura della prima parte di una lettera che spiega come funzionavano le cose in alcuni comuni d’Italia che si trovano nelle stesse condizioni di Torotna.
Tra i comuni “fuorilegge” c’è Firenze, dove Renzi è stato sindaco, e chissà, forse anche per questo dopo aver vissuto incongruenze in prima persona, il nostro Primo ministro ha cercato di porre un freno ad una situazione tutt’altro che chiara.

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Egregio Direttore
Tortona, non è, ovviamente, l’unica città dove gli Ispettori del MEF hanno rilevato anomalie nella gestione del sistema fondo integrativo/premi erogati ai dipendenti. Già da alcuni anni, le infrazioni riscontrate con maggiore frequenza riguardano proprio questi articoli del CCNL. Come saranno state sanate, altrove, queste situazioni? Con un intervento a livello politico, oppure a livello amministrativo? Saranno forse “scivolate inavvertitamente” attraverso qualche provvidenziale forma di amnesia purificatrice?

Firenze, Livorno, Macerata, ma anche città medio piccole, come Mirano, Montecchio e Tortona, hanno subito le ispezioni del MEF. A Vimercate invece, la Giunta ha scoperto da sé di aver distribuito troppi soldi, e si è auto-segnalata alla Corte dei Conti per due milioni e mezzo di euro erogati in surplus ai propri dipendenti.

Tutte situazioni che girano attorno allo stesso comune denominatore, quel fondo ex art. 15, comma 5 utilizzato, a quanto pare, in maniera impropria per erogare premi ai dipendenti. A Tortona, ricordiamolo, questa singola voce pesa ben 631.922 euro, sul totale di un milione di euro contestato dagli Ispettori del MEF.

Da quanto rilevano gli Ispettivi, in moltissime realtà “Continua a registrarsi un utilizzo improprio della norma in esame, la quale, pur condizionata nella sua applicazione da presupposti particolarmente stringenti, si è troppo spesso trasformata in un comodo strumento che ha consentito un aumento incontrollato dei fondi e dunque delle spese di personale.” (pag. 66).
Fonte: http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Attivit–i/Vigilanza-/Le-risultanze/Le-risultanze-delle-indagini-svolte-dai-Servizi-Ispettivi-di-Finanza-Pubblica.pdf

Sempre secondo la stessa relazione “Gli enti locali hanno fatto ampio uso della disposizione contrattuale citata, che permette di aumentare il fondo in caso di attivazione di nuovi servizi o di incremento di quelli esistenti. Gli importi inseriti nel fondo ex art. 15, comma 5, “parte variabile”, tuttavia, non sempre sono risultati coerenti con i presupposti di legge.”

Inspiegabilmente, né l’organo politico di governo (Giunta in carica) né l’organo di controllo (revisori dei conti) pare che abbiano sollevato eccezioni, riguardo questa gestione del denaro pubblico effettuata in maniera non conforme ai dettami di legge, nonostante i suddetti organismi siano depositari di fondamentali competenze, e gli adempimenti a loro demandati servano a far sì che sull’atto negoziale possano (anzi, debbano!) essere esercitati i dovuti riscontri. Chi aveva le necessarie competenze, in materia di salario accessorio? I responsabili del bilancio? Quelli del personale?

Incredibile ma vero, questa era la prassi un po’ ovunque. Anche a Mirano, 27mila abitanti come Tortona, l’ispezione del MEF ha evidenziato le stesse incongruenze incontrate da noi. Nella cittadina veneta, l’ex Sindaco riferisce addirittura come a livello politico nessuno abbia mai sollevato la questione, né in giunta e neppure in Consiglio. L’argomento veniva trattato principalmente dagli uffici con i sindacati, mentre la parte politica non è mai stata coinvolta attivamente nella faccenda.
A Tortona come funzionava? Piacerebbe saperlo.

Prassi legale solo se vengono migliorati i servizi

La “disinvoltura” con cui molti Enti Locali maneggiavano questo strumento, aveva indotto l’ARAN (Agenzia per la rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) a chiarire in maniera particolarmente dettagliata quali fossero i presupposti, da verificare in maniera rigorosa, affinché la norma potesse trovare applicazione in maniera legittima. (Parere ARAN 499-15L1).
L’Agenzia ritiene che l’incremento del fondo possa realizzarsi legittimamente, solo qualora siano verificate in modo rigoroso (e siano quindi oggettivamente documentate) una precisa serie di circostanze, ben spiegate nelle pagine da 62 a 65.
Se ne riassumono i capoversi a seguire:

1 Prima condizione: più risorse per il fondo in cambio di maggiori servizi
2 Seconda condizione: non generici miglioramenti dei servizi, ma concreti risultati
3 Terza condizione: risultati verificabili attraverso standard, indicatori e/o attraverso i giudizi espressi dall’utenza
4 Quarta condizione: risultati difficili che possono essere conseguiti attraverso un ruolo attivo e determinante del personale interno
5 Quinta condizione: risorse quantificate secondo criteri trasparenti e ragionevoli, analiticamente illustrati nella relazione da allegare al contratto decentrato
6 Sesta condizione: risorse rese disponibili solo a consuntivo, dopo avere accertato i risultati
7 Settima condizione: risorse previste nel bilancio annuale e nel Piano Esecutivo di Gestione

(Il Piano Esecutivo di Gestione è uno strumento di programmazione dell’Amministrazione comunale. La Giunta ogni anno, sulla base del bilancio, stabilisce quelli che sono gli obiettivi principali del Comune e fornisce ai vari responsabili dei settori le risorse umane e finanziarie per poter migliorare i servizi offerti ai cittadini.)

Ora, a memoria mia, e per quanto mi sforzi di ricordare, nel periodo temporale vagliato dagli Ispettori, fatico ad assegnare il rispetto di UNA SOLA di queste condizioni, a Tortona; sorvoliamo, per una forma di “pietas”, sul soddisfarle tutte e sette.

Però, in compenso, rammento i tagli nei servizi a domanda individuale, la penalizzazione del centro estivo e delle mense scolastiche, l’innalzamento delle rette alla casa di riposo, così come ho memoria di bollette dell’acqua pagate per il campo nomadi, dei costi per lo spostamento di quest’ultimo, e la realizzazione delle nuove piazzole attrezzate. Ecco, questi servizi sono stati, indubbiamente, migliorati.

Annamaria Agosti


3 settembre 2014

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